Chiesa della Madonna della Cona

Tursi, post XVI - post XVI

Il presepe posto nella nicchia retrostante all’altare è composto da personaggi in pietra scolpita sembra essere della stessa fabbrica dei presepi che si trovano nelle cappelle laterali della Cattedrale di Matera e di Altamura. In corrispondenza dell’altare, sulla parete di fondo, è ben visibile una riproduzione del castello fortezza intorno a cui si sviluppò la città di Tursi. Attualmente di questo particolare non è rimasta alcuna traccia, l’unica torre superstite è stata negligentemente abbattuta di recente. L’altare si compone di bema a pianta rettangolare in pietra e dalle nicchie voltate a botte retrostanti, dentro cui è stato ricavato il presepe. Il presepe, totalmente realizzato in pietra, ad opera di Antonello Persio o Stefano Putignano, è risalente al xv secolo ed è composto da personaggi scolpiti in pietra. Nello stesso sono anche raffigurati, sulla parete di fondo, il castello, nucleo primitivo attorno cui si sviluppò l’iniziale impianto urbano di Tursi, e la porta di accesso al quartiere Rabatana, ulteriore difesa contro invasioni e scorrerie, dopo il passaggio del ponte levatoio che collegava la Rabatana alla zona sottostante. Del Castello e della porta attualmente non è rimasto niente e recentemente è stata abbattuta l’unica torre superstite, mentre l’arco di accesso della porta è esistito fino al XX secolo. Il Nigro descrive il presepe, riportando nella sua monografia anche un disegno allegato. Del castello, oggi distrutto, esiste una rappresentazione del Pacichelli nella sua opera “Napoli in prospettiva”

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