Annunciazione

gruppo scultoreo ca 1550 - ca 1551

Le due statue sono state concepite come un unicum, con l'Angelo Annunziant e disposto a sinistra e la Madonna Annunciata a destra

  • OGGETTO gruppo scultoreo
  • MATERIA E TECNICA pietra calcarea/ intaglio/ pittura
  • ATTRIBUZIONI Persio Aurelio (attribuito)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo nazionale di Matera - Palazzo Lanfranchi
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Lanfranchi
  • INDIRIZZO Piazzetta Giovanni Pascoli, 1, Matera (MT)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il gruppo scultoreo dell'Annunciazione, a lungo custodito nel Museo Ridola di Matera, proviene dalla chiesa di S. Pietro Caveoso. Il 13/06/1996 l'op era viene spostata nella Soprintendenza PSAE di Matera e restaurata. Dal 2 003 è esposta nel Museo Nazionale d'Arte Medievale e Moderna della Basilic ata, Sezione Arte Sacra. L'Annunciazione è attribuita allo scultore lucano Aurelio Persio, fratello minore di Altobello, e datata dalla Grelle all'i nizio del suo percorso stilistico, "al di là dell'ipotizzato viaggio oltre Napoli" [cfr. Grelle Iusco A., 2001, p. 66, pp. 80-81, p. 104, pp. 266-27 1, figg. 178-179; cfr. scheda di Altavilla A. in Abita S., Altavilla A. (a cura di), "Museo Nazionale d'Arte Medievale e Moderna della Basilicata", Catalogo Museo, Napoli, Paparo Edizioni, 2002, pp. 48-49]. La Gelao non ac coglie l'attribuzione e propone invece un anonimo scultore, attivo tra Bri ndisi, Taranto e Matera, che definisce "Maestro della Madonna di S. Benede tto", dal nome di una statua di "Madonna con Bambino", nella chiesa di S. Benedetto a Brindisi, che presenta alcune analogie con l'Annunciazione in esame, tra cui il particolare della chiusura, a mò di bottoni, della manic a destra della Madonna, che ritroviamo anche nella manica destra dell'Ange lo materano [cfr. Gelao C., "La scultura pugliese del Rinascimento. Aspett i e Problematiche" in Gelao C. (a cura di),"Scultura del Rinascimento in P uglia", Atti del Convegno Internazionale, Bitonto, Palazzo Municipale, 21- 22 marzo 2001, Bari, Edipuglia, 2004, pp. 36-41, p. 52, nota 93]. La studi osa non esclude che tale "Maestro" possa identificarsi con lo scultore San nazaro Panza, nativo di Alessano, già autore nel 1534, insieme ad Altobell o Persio, del Presepe nella cattedrale di Matera. Al di là di questa propo sta, tutta da verificare, la Gelao ha ricostruito il percorso artistico di Aurelio Persio, identificandolo con il "Magister Aurelius di Basilicata" che risulta attivo nella bottega palermitana di Antonello Gagini almeno da l 1539 fino al 1544 [cfr. Gelao C., op. cit., 2004, p. 39; cfr. Gelao C., "Tra Lucania, Puglia e Sicilia: Aurelius de Basilicata e Altobello Persio di Montescaglioso", in Storia dell'Arte, n. 89, 1997, pp. 37-66]. Nel 1551 Aurelio si trasferisce a Castellana (BA), dove, nella chiesa madre, firma e data un'ancona lapidea, smembrata, della quale si conserva, in particol are, una "Madonna con Bambino in trono", in cui si riconoscono riferimenti alle sculture di Andrea e Jacopo Sansovino, nella chiesa di S. Agostino a Roma. Secondo l'Altavilla è probabile, quindi, che l'"ipotizzato viaggio oltre Napoli" di cui parla la Grelle (cfr. Grelle Iusco A., 2001, p. 81) s ia stato compiuto tra il 1545 e il 1550, a Roma e verso altre regioni cent rosettentrionali e forse anche con una sosta a Napoli (cfr. Altavilla A., op. cit., 2002, p. 48). Mentre la Grelle dubita dell'identificazione di Au relio Persio con il "Magister Aurelius" attivo in Sicilia, l'Altavilla se mbra confermarla e, di conseguenza, suggerisce per l'Annunciazione una dat azione successiva rispetto alla Grelle, ovvero subito dopo il viaggio "olt re Napoli" e prima del trasferimento a Castellana, quindi tra il 1550 e il 1551 (cfr. Grelle Iusco A., 2001, pp. 269-271; Altavilla A., op. cit., 20 02, p. 48). Verosimilmente, questa datazione, condivisa, è motivata dal fa tto che, nell'Annunciazione, Aurelio non mostra ancora quella padronanza n el calibrare i volumi visibile nelle opere di Castellana, mentre sono più evidenti i riferimenti alle recenti esperienze siciliane e tosco-romane [a l riguardo cfr. anche Bianco R., "La scultura lucana nel XVI secolo", in A bbate F. (a cura di), "Tardogotico e Rinascimento in Basilicata", Matera, Edizioni La Bautta, 2002, pp. 358-367]
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1700167122-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata
  • DATA DI COMPILAZIONE 2007
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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