Decollazione del Battista. decapitazione di San Giovanni Battista

dipinto ca 1550 - ca 1551

DIPINTO: 5 assi verticali (apertura della seconda connessione verso dx con spaccatura in basso e deformazione accentuata in alto) 3 traverse orizzontali con leggero incastro a sezione rettangolare. Listello di bordatura sui 4 lati; CORNICE: del XIX secolo; dorata con decorazioni floreali; dipinta sulla fascia esterna. Telaio con incastro angolare a 90° con taglio verticale inchiodato; inserimento del dipinto con elementi metallici

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a tempera grassa
  • ATTRIBUZIONI Ricciarelli Daniele Detto Daniele Da Volterra (1509 Ca./ 1566): pittore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Sabauda
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Reale, Manica Nuova
  • INDIRIZZO Via XX Settembre, 86, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto è ricordato da Giovanni Cinelli nel 1677 in Palazzo Niccolini a Firenze. Secondo Nada (1965), il dipinto pervenne alla Galleria acquistato da Roberto D'Azeglio nel 1839, mentre il Baudi de Vesme (1899) afferma che fu comprato nel 1840 dal barone Ettore Garriod a Firenze per la Regia Pinacoteca. L'attribuzione del dipinto a Daniele da Volterra è sempre stata accettata in modo univoco da tutta la critica, ad eccezione del Longhi che in un primo momento ha spostato l'attribuzione in favore di Lelio Orsi (cfr. Barolsky 1979). Le evidenti affinità di questo dipinto con la tavoletta opistografica raffigurante 'David e Golia' dipinta agli inizi del sesto decennio su recto e verso di una lastra di ardesia per Monsignor Giovanni della Casa (Parigi, Musée du Louvre), confermano l'autografia dell'opera e suggeriscono una datazione pressoché coeva. Secondo il Ciardi, il corpo del Battista a terra riprende il torso riverso in primo piano nella tavola del Rosso Fiorentino con 'Mosè che difende le figlie di Jetro', conservata oggi agli Uffizi di Firenze (Ciardi 1994). Sricchia Santoro (1967) seguita da Pugliatti (1984) ritiene che il dipinto della Sabauda possa collocarsi intorno al 1550. Tale proposta trova conferma nel fatto che Marco Pino nella sua 'Decollazione del Battista' (Napoli, Gallerie di Capodimonte) riprende consepevolmente l'opera di Daniele, artista ritenuto il vero erede del grande Michelangelo (Zezza 2003). L'opera potrebbe quindi essere identificabile con la pala per l'altare dell'oratorio di San Giovanni Decollato a Roma, commissionata al Ricciarelli nel 1551 (Spantigati, Astrua, Bava 2006). Diversamente Ciardi e Moreschini (2004) posticipano la datzione dell'opera di qualche anno, al 1555-1556 circa. Una replica del dipinto (olio su tavola, cm 69x59) è nel Musée Fabre a Montpellier
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100350900
  • NUMERO D'INVENTARIO 260
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali-Galleria Sabauda
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2012
  • ISCRIZIONI retro, in alto a sinistra, etichetta - TORINO, Galleria Sabauda / n. 126 Dan ... / La decolla ... / ... ttista - stampatello - a incisione -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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