miracolo dell'asino

dipinto,

La scena rappresenta il miracolo della mula che è raffigurata in primo piano in ginocchio davanti all'Eucarestia; alla sua destra è raffigurato un uomo che con un bastone cerca di spronarla, mentre sullo sfondo due ricchi signori assistono alla scena

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • LOCALIZZAZIONE Calvello (PZ)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Proprio in corrispondenza dell'entrata secondaria della chiesa di S. Maria del Piano sono campiti alcuni brani della vita di S. Antonio da Padova. La chiesa di S. Maria del Piano nasce come chiesa benedettina; dopo un periodo di splendore, verso la fine del 1300, periodo in cui si estinse la congregazione con la morte dell'ultmo abate (De Bonis, 1982, p. 24), anche la chiesa di S. Maria del Piano inizia un progressivo declino tanto da essere assegnata prima all'abate di S. Stefano a Marsico e, poi, nel 1503, alla Cappella del Presepe di S. Maria Maggiore in Roma. Nel 1587 con la bolla Piis Fidelium votis, Sisto V la dona ai Frati Minori Osservanti (le informazioni storiche sono tratte da Petrizzi, 1996, p. 58 e De Bonis, 1982, p. 24). E' probabile che proprio dopo questa data vennero eseguite le storie di S. Antonio da Padova, elemento questo confermato dalla presenza nell'intradosso della seconda porta dell'immagine di S. Francesco. Abbiamo, quindi, un probabile limite post quem per la realizzazione di questi affreschi che dovettero, a mio avviso, essere dipinti subito dopo tale avvenimento. Voglio, infatti, notare come questi siano stati obliterati, in parte, dalla presenza dell'immagine della S. Apollonia, opera che dato al secondo decennio del Seicento. Questo è, dunque, l'intervallo cronologico entro cui nasce l'opera. Il suo artista si rifà culturalmente a schemi cinquecenteschi, più antichi, come le storie di S. Francesco della chesa di S. Francesco a Pietrapertosa (PZ), opera attribuita a Giovanni Luce da Eboli, degli inizi del sec. XVI (Villani, 2000, pp. 160-169). Esistono delle semplificazioni formali (il modo schematico di dividere i piani, il trattamento "non perfetto" dei personaggi) che inducono a ritenere il pittore che ha eseguito le storie di S. Antonio, meno abile, e certamente più attento alla narrazione degli eventi; d'altra parte, le storie servono a diffondere anche agli umili la predicazione francescana. In Dopo la polvere, le storie vengono considerate espressione del "gusto della narrazione popolare da parte di un ignoto artista del XVII secolo" (Dopo la polvere, 1994, p. 427)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1700135403-5
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata
  • ISCRIZIONI in alto e in basso all'episodio - QUANDO/ LI ERETICI NON CREDEVANO IL SACRAMENTO E (...) -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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