portale maggiore, ca 1250 - ca 1299

Il portale è leggermente aggettante. E' costituito da due paraste con capitelli corinzi, affiancate da due colonne anch'esse terminanti con capitelli decorati da mitivi vegetali. Una serie di volute di motivi vegetali orna anche la traversa orizzontale , mentre l'archivolto presenta motivi geometrici

  • OGGETTO portale maggiore
  • MATERIA E TECNICA PIETRA
  • ATTRIBUZIONI Melchorre Da Montalbano (bottega): esecutore
  • LOCALIZZAZIONE Calvello (PZ)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La chiesa di S. Maria del Piano, benedettina sino al 1587 (Petrizzi, 1996, p. 58), è documentata sin dalla metà del sec. XII; esiste infatti un documento del 1145 che ne dimostra l'esistenza (Masini, 1996, p. 10; Petrizzi, 1996, p. 58). A Calvello esisteva una comunità benedettina già nel secolo precedente come dimostra una donazione fatta nel 1089 dal conte di Marsico al monastero marsicano di S. Stefano delle chiese di S. Nicola e S. Caterina a Calvello (Masini, 1996, p. 9). La chiesa doveva avere una pianta leggermente diversa da quella attuale; sotto i francescani venne, per esempio, ampliata dietro l'altare maggiore (Petrizzi, 1996, p. 60). Il portale, uno dei pochi elementi che resta dell'architettuta più antica (De Bonis, 1982, p. 22), è stato attribuito alla bottega di Melchiorre da Montalbano, scultore-architetto, attivo specialmente nella seconda metà del sec. XIII. Chierico di Anglona (almeno nel 1253) quando su commissione del vescovo Giovanni alza la Cattedrale di Rapolla, realizzando il nuovo portale che firma e data (Grelle, 1981, p. 25), è probabilmente della generazione successiva a quella di Sarolo di Muro Lucano, altro scultore attivo in Basilicata. Melchiorre firma e data nel 1279 il pulpito di Teggiano, nel Cilento (Grelle, 1981, p. 25) e a lui, o alla sua bottega vengono attribuiti diverse opere, tra cui i portali delle chiese di S. Gianuario e S. Michele a Marsico Nuovo (opera di bottega, come osservato da Grelle che lo data proprio al terzo quarto del sec. XIII), quello della chiesa di S. Pietro a Tolve o anche le formelle degli Evangelisti ad Anglona (Grelle, 1981, p. 26). I rapporti tra il portale di Calvello e quello di Marsico sono stati ulteriormente ribaditi anche da Masini (Masini, 1996, p. 10, nota 4). Grelle ha tentato di ricostruire il percorso artistico del maestro montalbanese, ritenendo probabile che i primi segni della sua attività si ritrovino in alcuni capitelli del castello di Lagopesole (Grelle, 1981, p. 23); Grelle, riprendendo il Bertaux, suggerisce che Melchiorre abbia potuto lavorare in S. Guglielmo a Goleto (Grelle, 1981, p. 154, nota 34). Egli, inoltre, avrebbe lavorato anche per la Cattedrale di Matera, consacrata nel 1270, dove lo scultore lascia una formella con un Abramo che ha affinità soprattutto col pulpito di Teggiano (Grelle, 1981, p. 25). I confronti migliori per il portale di Calvello possono essere effettuati proprio con il portale di S. Michele a Marsico Nuovo: simile è l'impianto, simili sono gli elementi decorativi, fatto questo che giustifica la datazione proposta e l'attribuzione alla bottega
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1700135400
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata
  • DATA DI COMPILAZIONE 2005
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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