Crocifissione con Maria Maddalena, San Francesco d'Assisi e Sant'Antonio da Padova; San Vito (?). crocifissione di Cristo

dipinto, ca 1700 - ca 1710

L'arco ricavato nella parete doveva essere in origine tutto affrescato. La Crocifissione con Maria Maddalena, San Francesco d'Assisi e Sant'Antonio da Padova è rappresentata nella parete centrale; nella parte interna del pilastro destro è raffigurato San Vito (?) e sul fornice ci sono i resti di elementi vegetali e di un medaglione. Le raffigurazioni sono inserite in cornici uguali a quelle degli archi dei registri inferiori delle pareti laterali della navata

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • MISURE Profondità: 0.87 m
    Altezza: 4.08 m
    Larghezza: 2.86 m
  • AMBITO CULTURALE Ambito Lucano
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Cappella del Cristo Flagellato
  • INDIRIZZO Via San Biagio n. 37, Matera (MT)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La "Congregazione di Cristo Flagellato", fondata nell'anno 1615 da D. Giovanni Securato (Copia dello Statuto della Confraternita), in passato era comunemente riconosciuta anche sotto il titolo di "Congregazione degli Artisti" in quanto composta da maestri artigiani (Volpe, 1978). Nel 1669 la Congregazione diventò titolare di un proprio luogo di culto che sorgeva proprio a fianco dell'Ospedale San Rocco. Nello stesso anno la Chiesa (Cappella) fu ampliata grazie all'interessamento e al contributo dell'Alfiere Giovanni Gattini che donò alla Congregazione una tela raffigurante un "Crocifisso" dipinto dal Solimeo (Gattini, pag. 1967). Nel 1749, a causa dell'eccessivo numero di detenuti nelle carceri della Regia Udienza, si decise di trasferirne la metà nei locali dell'Ospedale. In questo modo la Chiesa fu inglobata e trasformata in posto di guardia del cammino di ronda ed è rimasta tale fino al 1960, anno del trasferimento definitivo delle Carceri. Successivamente dal 1968/69, fino al 1995, la Chiesa è stata utilizzata dalla Croce Rossa Italiana come magazzino e deposito. Dalla sua ultima versione costruttiva, datata nel 1708, la chiesa si presenta a navata unica molto allungata, con la zona absidale in cui doveva essere collocato l'altare maggiore ed il presbiterio (Foti, 1996). Purtoppo non è possibile stabilire quando furono coperti e di conseguenza danneggiati i dipinti murali e i fregi che adornavano la Chiesa. La pesante scialbatura data sulle pareti ha infatti parzialmente distrutto le raffigurazione di Santi, di scene della vita di Cristo e della Madonna realizzate su commissione di devoti locali i cui nomi, in alcuni casi, sono ancora leggibili alla base delle singole raffigurazioni
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1700133537-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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