Ultima Cena

tabernacolo a tempietto, ca 1700 - ca 1710

Il tabernacolo ha forma di tempietto a due ordini architettonici sovrapposti; l’opera è ciò che rimane dell’originario lavoro ligneo dopo l’incendio che colpì la chiesa verso la fine del Settecento (fonte orale): la parte inferiore perduta nell'evento, con la secreta e i gradini dei candelieri, fu successivamente ricostruita in marmo. L’ordine inferiore del tempietto consta di tre edicole suddivise da dodici colonnine con bella decorazione a traforo. Ogni colonna in origine era affiancata da due angioletti appoggiati su di un ricciolo (quattordici erano autentici, gli altri dieci vennero aggiunti durante il restauro del 1963); tutte queste sculture sono state rubate nel 1983. Nell’edicola posta a sinistra è Cristo portacroce, mentre quella a destra è attualmente vuota (conteneva la figura di Cristo flagellato). Lo spazio centrale simula un padiglione ornato di tendaggi entro il quale è rappresentata l’Ultima Cena: attorno ad una tavola imbandita sono seduti Cristo e undici apostoli (il primo a destra è recente), atteggiati in pose realistiche. Il primo ordine è concluso dal cornicione, ora privo di sculture: su di esso posavano, prima del furto, i quattro Evangelisti e due santi martiri, comunemente identificati con i SS. Vito e Crescenzio. %

  • OGGETTO tabernacolo a tempietto
  • MATERIA E TECNICA legno/ pittura
    legno/ doratura
    legno, intaglio
  • LOCALIZZAZIONE Chiesa di S. Maurizio martire
  • INDIRIZZO piazza Marconi, Incudine (BS)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il tabernacolo, di cui non sono note fonti archivistiche, è generalmente attribuito a Giovanni Battista Zotti, autore nel 1701 della stessa ancona superiore dell’altare maggiore (vedi scheda OA con NCT 03 00082189). L’assegnazione pare una buona ipotesi, anche in ragione del fatto che l’opera si discosta dai lavori coevi realizzati dalla bottega dei Ramus, sia per impianto architettonico, sia per motivi decorativi. Sono invece ravvisabili alcuni legami con la medesima ancona superiore, in particolare nella fine ed esuberante decorazione, oltre alla ricerca di superfici molto articolate in un horror vaqui ornamentale. Si segnala inoltre che i santi sono quasi completamente privi di attributi iconografici, difficilmente assenti nelle opere dei Ramus. La datazione del tabernacolo è estesa al primo decennio del XVIII secolo, anche se non dovrebbe verosimilmente discostarsi da quel 1701, anno di realizzazione dell'ancona
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300082188
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Bergamo e Brescia
  • DATA DI COMPILAZIONE 1991
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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