altare - a edicola - bottega Italia meridionale (sec. XVIII)

altare a edicola, ca 1735 - ante 1747

Altare a edicola, sopraelevato di un gradino. Paliotto in pietra, dipinto a finto marmo, con al centro decorazioni in rilievo raffiguranti una conchiglia tra fiori e foglie. Mensa aggettante sorretta da mensole a doppie volute. Predella a due gradini. Ai lati cornici poligonali, con al centro fascio di fiori e foglie, terminanti con decorazioni a volute. Alzata definita da pilastri compositi, i cui fusti riprendono le decorazioni in rilievo, a fiori e foglie, della parte inferiore. Trabeazione con risalti in corrispondenza dei pilastri e fiori sul fregio. Timpano arcuato spezzato, con al centro edicola (vuota) con cornice rettangolare, affiancata da volute e decorazioni vegetali. Ai lati dell'altare, su mensole a conchiglia, due nicchie arcuate, vuote e dipinte di rosso all'interno. Nei catini decorazioni in stucco a conchiglia

  • OGGETTO altare a edicola
  • MATERIA E TECNICA pietra/ scultura/ pittura
    Stucco
    intonaco/ pittura/ marmorizzazione
  • AMBITO CULTURALE Bottega Italia Meridionale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Chiesa dei Cappuccini
  • INDIRIZZO Via Cappuccini 27, Matera (MT)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'altare riprende modelli tipici del barocco, cui si ispira l'intero apparato decorativo della chiesa (fondata nel 1653 e ricostruita nel XVIII sec.). La lapide accanto al vicino altare della famiglia Malvinni-Malvezzi parla di una recente ricostruzione della chiesa e reca incisa la data del 1735. Il Nelli, a proposito degli interventi sulla chiesa dei Cappuccini, precisa che le cappelle furono rifatte "alla moderna maniera, benemente adornate di quadri e lavori" ed, in particolare, le tre della navata laterale sinistra furono accomodate a spese dei Frati e di alcuni devoti. Non riporta date precise sull'evento, ma si limita a dire che i lavori di ricostruzione della chiesa non sarebbero stati ultimati senza i finanziamenti dell'arciprete Leonardo La Greca e che tutte le cappelle furono rifatte prima della sua morte (avvenuta secondo il Nelli nel 1746, secondo il Volpe nel 1749, in base al registro defunti nel 1747) (Ventura F., 1968-1969, p.297). Poichè secondo il Copeti nel 1740 la chiesa era "caduta" e fu ricostruita a spese dell'arciprete La Greca, con suppliche del Procuratore Donato Domenico Enselmi (Copeti A., 1982, p.276), non è da escludere che l'altare in questione abbia subito diversi interventi tra 1735 e 1747. Nell'inventario del 1862, su questo altare risultavano, tra le varie cose, dieci candelieri di diverse dimensioni, in parte dorati, in parte argentati (art.2°), un quadro ad olio raffigurante la statua della Madonna del Monte Verde e due statue di legno, collocate entro le nicchie laterali, raffiguranti San Felice e Sant'Antonio, oggi disperse (art.3°). Attualmente vi è solo un quadro ad olio, raffigurante la Crocifissione di Cristo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1700133387
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata
  • DATA DI COMPILAZIONE 2004
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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