Santa

dipinto, ca 1290 - ca 1299

L'icona rappresenta sul consueto fondo tripartito (giallo al centro ebianco nelle zone superiore e inferiore) una figura femminile olosoma,vestita di sontuosi panni principeschi bizantini, costituiti da una lungatunica gallonata (di colore blu e galloni gialli con perline bianche)dalle ampie maniche, secondo la moda della corte paleologa, sulla qualesi sovrappone un lungo e stretto "loros", anch'esso decorato da perline.Una tiara bassa incorona il capo della Santa, mentre la mano destra reggel'attributo iconografico, comune del martirio (una piccola croce) lasinistra il sigillo crocesignato. Ai piedi, in basso a sinistra, ilcommittente, un ricco donatore rivestito da una lunga tunica rosaperlinata, è raffigurato nell'atto della supplica

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • AMBITO CULTURALE Ambito Italia Meridionale
  • LOCALIZZAZIONE Matera (MT)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'iconografia della Santa è stabilita dagli attributi iconograficispecifici e dalla iscrizione esegetica, purtroppo non chiaramenteleggibile. Qualche dubbio suscita la presenza del sigillo crocesignato dainterpretarsi probabilmente come il simbolo del martirio di Caterina(ruota dentata), non compreso chiaramente dal frescante, oppure come ilsiggillo con l'emblema del Cristo (ma più frequentemente vi è raffiguratauna figurina a mezzo busto del "Christus patiens") potato nelle mani daSanta Parasceve (Santa Vigilia e Veneria). Per quanto riguarda lecaratteristiche dello stile, per una certa leziosità dell'abbigliamento(le ampie maniche), profusione degli ornamenti, la tiara bassa, gliincarnati rosa e le tinte dei colori sfumate, la figura va senza dubbioinserita nell'ambito della produzione dell'epoca dei Paleologi,sottolineata, inoltre, dai numerosi confronti istituibili con miniaturedell'epoca e in particolar modo con le icone sinaitiche, dalle quali èquasi certamente tratto il modello per la raffigurazione della SantaCaterina della cripta. Il frescante deve dunque essere ricercato e tragli epigoni delle maestranze greco-appule attive soprattutto nel periododel regno latino di Gerusalemme, che così stretti rapporti ebbe, com'ènoto, con l'Italia meridionale adriatica
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1700034975
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata
  • DATA DI COMPILAZIONE 1979
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2005
  • ISCRIZIONI sull'opera - S[---]/ [---]rina - lettere capitali -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - ca 1290 - ca 1299

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'

ALTRE OPERE DELLO STESSO AMBITO CULTURALE