Crocifissione

dipinto, ca 1340 - ca 1360

L'icona è dominata dalla grande croce di colore bluastro nei braccisuperiori, più scura in quello inferiore dalla quale pende, con il caporeclinato a destra, il corpo del crocifisso, con l'addome in evidenza,rivestito di un perizoma bianco ornato di linee e fasce orizzontali. Lebraccia non si distaccano dal legno della Croce, mettendo però bene inevidenza i muscoli, mentre i piedi, inchiodati l'uno sull'altro, sonofissati su un suppedaneo. Il volto, incorniciato da lunghi capelliricadenti a sinistra, dai tratti fisioniomici sottolineati da ombresottili, è inscritto in un nimbo crucigero ornato di gemme e perline. Allato destro sosta la Vergine dolorosa vestita della tunica e di unmaphorion decorato visibilmente sulla fronte dal segno della stella, colvolto poggiato nella palma della mano sinistra, mentre l'altra enell'attitudine della "deeiis". Il discepolo Giovanni, imberbe, ripete ilgesto di dolore con il palmo della mano destra sollevato fino alvolto,...[segue in OSS]

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • MISURE Altezza: 180 cm
    Larghezza: 195 cm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Italia Meridionale
  • LOCALIZZAZIONE Matera (MT)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Lo schema della scena conserva strette connessioni con la formulabizantina della "stravrosis" (numero dei protagonisti, impianto generale,tripartizione del fondo, attitudine della Vergine e del discepolo,iscrizione greca relativa al Cristo, etc.), pur muovendosi in un ambitoculturale ormai occidentalizzato. Non si possono escludere, infatti,influssi della pittura italiana del Trecento, com'è evidente nellatrattazione anatomica del corpo della Crocifissione, attribuita dalWeitzmann al XIII secolo (v. campo BIB relativo ad AA. VV.). La formula,così stabilizzata, occupa senza notevoli variazioni un periodo di tempocompreso tra L'XI e il XIV secolo, tra i mosaici di Daphnì per il modellobizantino e le tavole del Trecento per le influenze occidentali.Nell'affresco della cripta materana, dunque, è evidente l'opera di unfrescante locale combattuto tra tradizione (i modelli bizantini) erinnovamento (le influenze occidentali); è assegnabile pertanto alla metàcirca del XIV secolo. In ambito locale pitture di soggetto analogo sitrovano nelle cripte della Masseria Zaccaria a Monopoli e in quella di S.Croce ad Andria
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1700034964
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata
  • ISCRIZIONI sull'oggetto - I(ESOU)S X(RISTO)S/ MAT(ER) D(OMI)NI/ S(ANCTUS)/ IO(HANNES) EUANG(E)LISTA - lettere capitali - a pennello - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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