Cristo guarisce la figlia della cananea

dipinto, 1611 - 1611

L'affresco ha forma ottagonale e mostra in secondo piano sulla sinistra, fedelmente al racconto evangelico di Marco, Gesù che si reca a casa della Cananea per guarire le figlia posseduta dal demonio. In primo piano Gesù è raffigurato a sinistra mentre guarda la donna inginocchiata davanti a Lui. A fianco del Signore è Pietro che indica col dito la Cananea e sulla destra del dipinto sono raffigurati gli altri Apostoli

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • MISURE Altezza: 180
    Larghezza: 225
  • ATTRIBUZIONI Corenzio Belisario (1558/ 1646 Ca)
  • LOCALIZZAZIONE Salerno (SA)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Tra Belisario Corenzio e D. Fontana c'erano notevoli incomprensioni ma, nel corso dei lavori, l'artista mostrò un'arroganza tale da far sospettare una protezione molto alta, quella del Vicerè. L'incarico gli fu dato il 9 aprile 1603; ricevette dal Fontana 150 ducati e doveva terminare il lavoro in un anno. Il Fontana fu leggero nel fissare un termine così breve all'artista; inoltre Nuvolone, Vassallo e Merliani, che già da un anno lavoravano agli stucchi, si trasferirono per altri lavori a Napoli, dove restarono fino al 1605. Di conseguenza il Corenzio a sua volta si allontanò da Salerno e vi fece ritorno con gli stuccatori nel 1606. Egli sapeva che la sua carica a pittore di corte rendeva difficile trovare un altro artista che fosse disposto a prendere il suo posto e D. Fontana dovette riconfermargli l'incarico e dargli anche un acconto di cento ducati. Nel 1608 G. Cesare Fontana, che aveva sostituito nella direzione dei lavori il padre, morto nell'anno precedente, concesse al Corenzio altri 100 ducati. Ad ogni modo alla fine l'artista aveva ricevuto in totale 1550 ducati. "Gli affreschi di Salerno riflettono lo spirito e le contraddizioni proprie dell'artista: versatile, decorativo e discontinuo"(M. Causa Picone, Disegni della Società Napoletana di Storia Patria, Napoli 1974, p. 34). Vi si alternano così quadri che rivelano uno studio accuarato delle proporzioni e degli atteggiamenti e altri che sembrano condotti con superficialità. Il dialogo con l'arte del Tintoretto ritorna, anche a Salerno, negli affreschi migliori. "L'artista umanizza, spesso all'estremo, i tratti espressivi e spesso cade nel grottesco, nel repellente e certo l'attività salernitana del Corenzio rispecchia la mediocrità, che la critica riconosce alla produzione pittorica dell'artista. Forse il suo temperamento, che lo portava a lavorare di getto, e la sua notoria venalità non sono fattori estranei ai difetti presenti negli affreschi della Cripta"(A. Carucci-U. Pecoraro, p.128). Studi recenti spostano la datazione del ciclo al 1611(cfr Il Centro Storico di Salerno). L'affresco del Cristo con la Cananea è senz'altro tra i migliori del ciclo corenziano a Salerno, per l'armonia della composizione e per l'espressione e l'atteggiamento dei personaggi. L'artista segue il testo di Marco (7, 24-30), il quale, oltre al colloquio tra Gesù e la donna, riporta anche che Gesù si recò a casa della donna per guarire la figlia indemoniata. Il cagnolino raffigurato in primo piano, ai piedi della donna, ricorda le parole della Cananea:"Anche i cagnolini sotto la tavola mangiano le briciole dei figli"
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1500671607-33
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Salerno e Avellino
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Salerno e Avellino
  • DATA DI COMPILAZIONE 1982
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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