San Giorgio Maggiore a Venezia

disegno, 1710 - 1715

Veduta dell'isola di San Giorgio a Venezia con prospetto della chiesa fiancheggiata dai complessi architettonici laterali, vista dalla opposta riva degli Schiavoni. Dense ma vaporose nubi bianche striano il cielo

  • OGGETTO disegno
  • MATERIA E TECNICA carta quadrettata/ matita/ penna/ inchiostro
  • MISURE Altezza: 275
    Larghezza: 441
  • ATTRIBUZIONI Van Wittel Gaspar (1653/ 1736)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo della Reggia di Caserta
  • LOCALIZZAZIONE Reggia di Caserta
  • INDIRIZZO Piazza Carlo di Borbone, Caserta (CE)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il presente disegno, insieme ad altri cinque, conservati presso la Biblioteca Nazionale di Roma, è l'unica testimonianza grafica del soggiorno veneziano compiuto da Van Wittel intorno al 1697, a fronte di altre quaranta vedute della città, dipinte daa Gaspar sino agli ultimi anni della sua attività artistica. Al pittore si devono i primi ritratti della città sulla laguna, scaturiti, come già osservato dalla Laureati in Briganti 1996, da quella sensibilità all'acqua e ai canali, che ereditava dalla sua origine olandese. L'isola di San Giorgio è presa dal bacino di San Marco di fronte alla punta della Dogana. Il Van Wittel adopera carta azzurrina e ricorre a una tecnica fortemente pittorica come la macchia a biacca e acquerello, creando una grande suggestione atmosferica, che sembra quasi restituirci i soffusi vapori della laguna. Quello che Briganti 1966 definiva "un rapido appunto a penna e acquerello su carta azzurrina" è invece una testimonianza importante del maturo pittoricismo di Gaspar e della sua irrefrenabile forza inventiva. Con questo disegno egli crea la "veduta crepuscolare", con un'attenzione che va ben oltre l'aspetto puramente architettonico, ma che tiene conto di come l'opera dell'uomo, da lui assunta a unico tema della raffigurazione, muti al variare delle luci della natura. Van Wittel, continuamente alla ricerca di inquadrature inedite (si deve probabilmente a lui la prima veduta notturna del vesuvio), affronta qui il problema della luce e dell'aria, e sembra quasi preludere alle ricerche impressioniste che esattamente due secoli dopo, nel 1872, Monet sanciva con il suo Impressione, sole nascente (Parigi,Musèe Marmottan). Circa la datazione del disegno, in base alla tecnica adoperata, a sua volta ripresa dal Van WIttel in altri fogli databili tra il 1714 e il 1719, come la Veduta di Marino e la veduta immaginaria di un monastero(Napoli, San Martino, inv.1136/15-16), Marinelli 1993 propone una datazione molto tarda, oltre il 1720. In tal caso si potrebbe parlare della rielaborazione di una prima idea, impressa nella memoria durante il soggiorno veneziano, e poi reinterpretata alla luce delle nuove conquiste pittoriche. Il disegno fu posto in relazione da Briganti 1966 con L'Isola di San Giorgio, della collezione Theodoli di Roma e dalla Lorenzetti 1934 con l'altra versione in collezione Colonna. Il tema comune non consente però di parlare del foglio casertano come di un disegno preparatorio; anche alla luce della sua tarda datazione, esso va visto come la ripresa della sola idea di base che sottende la realizzazione delle due tele
  • TIPOLOGIA SCHEDA Disegni
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1500052332
  • NUMERO D'INVENTARIO 1620
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Reggia di Caserta
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Caserta e Benevento
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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