paesaggio con architetture, motivi decorativi geometrici e floreali

anfora, post 1700 - ante 1749

Anfora poggiante su base piana, con corpo ovoidale, collo cilindrico e anse contrapposte

  • OGGETTO anfora
  • AMBITO CULTURALE Produzione Campana
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Collezione Giuseppe Ottavio Eliseo
  • LOCALIZZAZIONE Castello di Gambatesa
  • INDIRIZZO Largo del Castello, 16, 18, Gambatesa (CB)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE E' alquanto difficile circoscrivere maggiormente l'ambito di produzione dell'opera, poiché questa presenta elementi tipologici decorativi eterogenei, che certo non facilitano l'individuazione della bottega di origine. Il decoro paesistico a chiaroscuro turchino, definito dai francesi "en camaieu bleu", è particolarmente diffuso nei corredi ceramici da spezieria di ambito partenopeo, specie nella vasta produzione dei Massa, dalla quale è certamente ripreso il motivo che orna il collo e il piede dell'anfora. D'altro canto questa decorazione è molto comune in area campana; in particolare nel corso del Settecento "siffatta lavorazione fiorisce anche presso le botteghe vietresi (...), distinguendosi a malapena dai modelli partenopei" (Donatone G., 1991). La decorazione floreale, specie nelle sue forme ampie e stilizzate, trova invece un referente più diretto nella ceramica di Cerreto Sannita. L’anfora appartiene alla collezione di Giuseppe Ottavio Eliseo, acquisita dall'Amministrazione Provinciale di Campobasso nel 1996 grazie alla passione e alla lungimiranza di Michele Praitano che ne ha evitato la dispersione. L'acquisto ha interessato un complesso di quasi 400 opere che si caratterizzano per la diversità tipologica degli oggetti: dai dipinti alle sculture, dalle ceramiche agli argenti, dai mobili a una numerosa varietà di altri manufatti. Giuseppe Eliseo, funzionario della Banca d'Italia a Campobasso, fu anche pittore e soprattutto appassionato collezionista d'arte. Nella sua ricerca del “bello” ebbe come riferimento l'altra importante raccolta costituita dall'architetto Giuseppe Barone, donata nel 1896 al comune di Baranello e divenuta così museo civico di quel centro molisano. Lo stesso Eliseo aveva percepito l'utilità della destinazione pubblica delle cose belle o comunque collegate alla storia e alla memoria della sua terra. Infatti nel corso della sua vita donò un rilevante nucleo di opere grafiche alla Biblioteca Provinciale “P. Albino”, la cui porzione più nota è certamente costituita dal gruppo di disegni autografi di Paolo Saverio di Zinno, preparatori per molte tra le sculture che l'artista campobassano realizzò nel corso della sua carriera artistica. La raccolta ben riflette la curiosità del suo proprietario, il suo gusto eclettico che lo portarono ad accostare volutamente negli spazi della sua casa dipinti antichi, argenterie, maioliche, tessuti, mobili e sculture e a trasformare il corridoio della sua abitazione al centro di Campobasso in una vera e propria “galleria” d'arte, dedicata alla amata pittura italiana dell'Otto e del primo Novecento
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1400022003
  • NUMERO D'INVENTARIO 99
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Molise
  • DATA DI COMPILAZIONE 1998
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
    2016
  • DOCUMENTAZIONE ALLEGATA scheda di catalogo (1)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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