Monache in convento

arazzo ca 1870 - ca 1870

cornice mobile, visione fronte/retro

  • OGGETTO arazzo
  • MATERIA E TECNICA filo di lana/ tessuto in basso liccio
  • ATTRIBUZIONI Gentili Pietro (1844/1918)
    Gentili Eraclito (1810-/888?)
  • LOCALIZZAZIONE Roma (RM)
  • INDIRIZZO Europa, ITALIA, Lazio, RM, Roma, Roma (RM)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il piccolo arazzo è montato su una cornice che ne permette la visione anche sulla parte del retro. Si tratta di un‘opera documentata per la sua particolare tecnica a Eraclito Gentili, Direttore dell’arazzeria del San Michele dal 1831. La procedura venne messa a punto dal Gentili con l’aiuto del figlio Pietro, (1844-1918) entrato nell’arazzeria nel 1863, e consisteva in un nuovo metodo di tessitura, che prevedeva nel rinnesto sul rovescio di tutti i fili utilizzati per la lavorazione della trama in modo da rendere il retro dell'arazzo uguale al davanti. Dopo il 1870, a seguito degli eventi storici, la struttura passò sotto la nuova amministrazione dello Stato Italiano (1870-1928) e venne istituita una Commissione apposita che si preoccupò di riorganizzare tutte le scuole e le officine d’Arte dell’ospizio. Questa per ordine del principe Placido Gabrielli (1832 -1911), esponente di spicco del partito cattolico conservatore, rimosse nel 1879 Gentili dalla qualifica di direttore della Fabbrica di S. Michele, con le accuse di cattiva gestione della manifattura e di uso improprio dei macchinari e dei lavoranti, come si evince nella Relazione dell'Ospizio di S. Michele pubblicata nel 1879 da Giacomo Balestra, cui replicò l'anno successivo il figlio Pietro con gli Appunti critici sulla relazione Balestra riguardanti la Fabbrica degli arazzi nell'Ospizio apostolico di S. Michele (Roma 1880).Anche Pietro Gentili del resto venne allontanato dal San Michele nello stesso 1870 a causa, come si legge nei suoi cenni autobiografici per "male intese partigiane antipatie politiche" (Cenni storici sulle origini e vicende dell'arte degli arazzi in Roma , Roma 1915, p. 58). Riguardo il soggetto raffigurato, tre suore entro un convento, Tommaso Strinati, curatore della collezione dell’IRSM (comunicazione orale), ritiene possa trattarsi del convento di S. Cecilia posto a Trastevere alle spalle dell’ospizio di San Michele, ma la presenza in quel convento delle monache benedettine, dunque vestite con l’abito tutto nero, porta a scartare questa ipotesi. Le suore presenti nell’arazzo possono invece essere identificate, proprio per l’abito - velo nero e saio marrone, con le Recluse di san Damiano o Clarisse, che fin dal 1233 occupavano il convento, nello stesso rione, detto di San Cosimato anche se dedicato ai santi Cosma e Damiano (il convento è oggi parte dell’ospedale nuovo regina Margherita). L’ipotesi andrebbe approfondita anche per conoscere gli eventuali rapporti fra le suore e il vicino ospizio del San Michele. l'arazzo è menzionato nell'inventario della collezione del 1997 al numero 12C*
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico non territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1201389433
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle arti e Paesaggio di Roma
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle arti e Paesaggio di Roma
  • DATA DI COMPILAZIONE 2023
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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