LE FONTANE DELLE VILLE DI FRASCATI NEL TVSCVLANO. Le Fontane delle Ville di Frascati

stampa di invenzione, post 1667 - ante 1669

Vedute: Frascati. Architetture: Frascati: Fontane delle Ville Aldobrandini e Torlonia. Figure: nobili a passeggio

  • OGGETTO stampa di invenzione
  • MATERIA E TECNICA ACQUAFORTE
  • ATTRIBUZIONI Giovanni Battista Falda (1643/ 1678): disegnatore/ incisore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Civico Tuscolano
  • LOCALIZZAZIONE Scuderie Aldobrandini
  • INDIRIZZO Piazza Guglielmo Marconi, 6, Frascati (RM)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il Falda iniziò il suo apprendistato presso il pittore Francesco Ferrari, suo concittadino; giunse, in seguito, nell'Urbe all'età di quattordici anni venendo a contatto con le massime personalità artistiche del tempo, primo fra tutti Gian Lorenzo Bernini. Ma fu l'incontro con l'editore Giovanni Giacomo De Rossi (Roma, 1627-1691) che segnò una svolta nella sua vita; l'editore - che aveva in quegli anni la bottega alla Pace - lo indirizzò verso l'arte dell'incisione di cui il Falda divenne, grazie al suo talento, uno dei massimi esponenti. Il De Rossi lo mise in contatto con Francesco Borromini e Pietro da Cortona, dai quali l'artista poté apprendere le regole della costruzione prospettica e quelle dell'architettura, affinando così le proprie capacità tecniche. Nella bottega, inoltre, il Falda ebbe la possibilità di ammirare le opere di Jacques Callot ((Nancy?, 1592-1635), Stefano della Bella (Firenze, 1610-1664) ed Israël Silvestre (Nancy, 1621-Parigi, 1691). Le stampe del Falda custodite nel Museo Tuscolano costituiscono il secondo volume di una serie formata da quattro "libri": LE FONTANE DI ROMA (che presenta 31 incisioni dell'autore); LE FONTANE DELLE VILLE DI FRASCATI NEL TVSCVLANO (costituito da diciotto stampe, compresi il frontespizio e la dedica al cardinale Giovanni Francesco Negroni); LE FONTANE NE' PALAZZI E NE' GIARDINI DI ROMA (pubblicato nel 1684 e dedicato dal De Rossi a Livio Odescalchi e con le tavv. 23-26 realizzate dal Falda, successivamente inserite nel volume sui giardini di Villa Pamphilj); LE FONTANE DEL GIARDINO ESTENSE IN TIVOLI. Le fontane riprodotte nel secondo libro appartengono alle ville Aldobrandini (tavv. 3-11), Torlonia (tavv. 12-15) e Mondragone (tavv. 16-18) con i loro giardini spettacolari e scenografici, in piena armonia con il gusto barocco. Le vedute del Falda spiccano per la precisione e la nitidezza grafica, per l'assoluto equilibrio compositivo, per il sapiente uso del chiaroscuro, per la capacità di saper rendere l'effetto teatrale e scenografico delle strutture architettoniche che, più grandi delle dimensioni reali, dominano lo spazio e si integrano con la natura circostante; quest'ultima, plasmata dalla mano dell'uomo o lasciata apparentemente libera di crescere spontanea, non invade le strutture bensì le esalta e coesiste armonicamente con esse. Le vedute sono "luminose e festose", popolate ed animate dalla presenza di vivaci figurine che - come nota il Bellini - ricordano le opere di Jacques Callot e di Stefano Della Bella, anche se nelle vedute di questi ultimi le figure hanno un ruolo predominante - "everything revolves around the small human figures" mentre in quelle del Falda i personaggi esistono indipendentemente, come in un mondo a parte. Nelle vedute delle fontane di Frascati essi passeggiano tra i giardini, ammirano il panorama, si divertono e si riparano dagli schizzi provenienti dai giochi d'acqua stemperando, con la loro allegria e vivacità, la monumentalità delle strutture che si ergono quali maestose protagoniste della scena nell'atmosfera tranquilla e amena delle ville. Le fontane rappresentate dal Falda sono veri e propri "Teatri"; così come Alessandro VII Chigi (1655-1667) per la città di Roma, allo stesso modo qui vengono esaltati i proprietari delle ville che, con splendide iniziative architettoniche, hanno innalzato non solo la fama delle loro famiglie ma anche quella della loro Città. Le stampe furono realizzate e pubblicate, probabilmente, alla fine degli anni 60 del sec. XVII: tra il 1667 ed il 1669. L'opera è dedicata dal De Rossi a Giovanni Francesco Negroni divenuto Chierico della Camera Apostolica durante il Pontificato di Clemente IX (1667-1669)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Stampe
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1201059077-0
  • NUMERO D'INVENTARIO 105-122
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Lazio (con esclusione della citta' di Roma)
  • ENTE SCHEDATORE Comune di Frascati
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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