VEDVTA, E PROSPETTO DEL GRAN' TEATRO DELL'ACQVE DELLA VILLA ALDOBRANDINA DI BELVEDERE/ À FRASCATI. Villa Aldobrandini, Ninfeo

stampa di invenzione, post 1667 - ante 1669

Architetture: Frascati: Villa Aldobrandini: Ninfeo o Teatro delle Acque. Figure: nobili a passeggio

  • OGGETTO stampa di invenzione
  • MATERIA E TECNICA ACQUAFORTE
  • ATTRIBUZIONI Giovanni Battista Falda (1643/ 1678): disegnatore/ incisore
    Della Porta Giacomo (1533/ 1602): architetto
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Civico Tuscolano
  • LOCALIZZAZIONE Scuderie Aldobrandini
  • INDIRIZZO Piazza Guglielmo Marconi, 6, Frascati (RM)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il percorso del Falda nei giardini di Villa Aldobrandini prosegue verso il piazzale antistante la facciata posteriore del palazzo, dove si trova il Ninfeo o Teatro delle Acque. L'autore ne rappresenta una veduta completa corredata da una legenda utile all'identificazione dei gruppi scultorei rappresentati. Lungo tutta la trabeazione del ninfeo, un'iscrizione in latino celebra il nipote di Clemente VIII (1592-1605), il cardinale Pietro Aldobrandini, che aveva ristabilito la pace religiosa con la Francia e - come legato e generale dell'esercito pontificio - aveva recuperato nel 1598 con ferro incruento il ducato di Ferrara. Il ninfeo, che presenta un prospetto di 118 metri a un unico ordine composito, fu progettato da Giacomo della Porta (Genova, 1533-Roma, 1602) e terminato da Orazio Olivieri da Tivoli; i gruppi scultorei e la decorazione generale furono realizzati tra il 1620 e il 1621 da Jacques Sarrazin e, in parte, da Ippolito Buti (1604). Per l'impianto idraulico vi fu la collaborazione tra Carlo Maderno (Capolago, 1556-Roma, 1629), Giovanni Fontana, Filippo Pozzo e l'Olivieri. Il programma iconografico, all'origine ben più complesso di quello odierno, fu ideato dal segretario del cardinale - mons. Giovan Battista Agucchi (Bologna, 1570-dintorni di Venezia, 1632) - che sosteneva, come compito primario dell'arte, quello di abbellire ed innalzare la natura attraverso un "empirismo idealizzante" e consapevole. Il ninfeo presenta una nicchia centrale e quattro laterali (due per lato) di seguito descritte. La nicchia centrale è affiancata da due colonne di granito grigio, con capitelli compositi e due statue di satiri; in essa Atlante - in piedi su un cumulo di rocce - sostiene il mondo (formato da una sfera di metallo completamente ricoperta di piccole condutture dalle quali fuoriusciva l'acqua in gran quantità). Originariamente, al suo fianco, vi erano anche due Esperidi ed Ercole; quest'ultimo accorreva in aiuto del Titano, così come Pietro aveva fatto con il Papa. In basso, tra le rocce, spuntano la testa e i pugni serrati del gigante Encèlado (ricostruito dallo scultore Di Vito durante il periodo post bellico). Di fronte alla nicchia vi è un'ulteriore fontana, inserita al centro di "un circolo con un cordone al piano della terra" (Agucchi, Relatione della Villa Belvedere, 1611) completamente decorato a mosaico con i simboli araldici degli Aldobrandini. Nel mezzo, in origine, vi era un gruppo marmoreo con un leone e una tigre in combattimento; successivamente esso venne sostituito, dapprima, con un'aiuola, cui seguirono un grande vaso e un altro gruppo scultoreo con un leone e un cinghiale (recentemente rimosso per motivi di sicurezza). Oggi rimane un piccolo cumulo di rocce sormontato da un elemento scultoreo fitomorfo (come quelli già presenti nella distrutta Fontana dei Pastori). Le nicchie laterali, prossime a quella di Atlante, sono affiancate da due colonne di porfido rosso con capitello composito; esse sono tripartite in nicchie minori contenenti statue: una divinità fluviale e due ninfe delle acque o sorgenti (a sinistra); Nettuno, una ninfa e una divinità fluviale (a destra). Le restanti nicchie laterali del ninfeo, alle estremità dell'emiciclo, presentano colonne di granito grigio e statue raffiguranti un tritone e una ninfa con la parte inferiore del corpo a code di pesce ritorte; in esse vi sono rispettivamente: Polifemo nell'atto di suonare la siringa e il Centauro con la buccina (entrambi rappresentazione di creature in cui l'istinto bestiale prevale sulla razionalità). In corrispondenza delle statue di satiri, ninfe e tritoni - sulla cornice da essi sostenuta - vi sono sculture di vasi colmi di frutta sormontati da pipistrelli. Da tutti questi gruppi si dipartivano innumerevoli schizzi e giochi d'acqua correlati a suggestivi effetti sonori e musicali. Tutta la decorazione allude alle capacità politiche e diplomatiche del Cardinale Pietro, mediante le quali egli aveva superato difficoltà e fatiche (cui fanno riferimento anche le colonne tortili superiori). L'iconografia generale, tuttavia, non si limita solamente ad esaltare le persone del Cardinale e del Pontefice ma contribuisce anche a mediare un messaggio morale, secondo cui la razionalità deve prevalere sugli istinti. Il ninfeo rispecchia così il gusto propriamente barocco volto all'elaborazione scenografica della natura, con la volontà di suscitare meraviglia negli spettatori e celebrare la grandezza dei committenti; i giochi d'acqua, gli effetti sonori, i gruppi scultorei, i rilievi in stucco, le decorazioni a mosaico rispondevano propriamente a tali esigenze. Nella stampa del Falda, esso spicca in tutto il suo splendore compenetrato armonicamente nella natura circostante anche grazie ad un sapiente uso del chiaroscuro; numerosi personaggi affollano la scena sia sul piazzale sia oltre la balaustrata superiore
  • TIPOLOGIA SCHEDA Stampe
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1201059077-6
  • NUMERO D'INVENTARIO 110
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Lazio (con esclusione della citta' di Roma)
  • ENTE SCHEDATORE Comune di Frascati
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • ISCRIZIONI in basso - VEDVTA, E PROSPETTO DEL GRAN' TEATRO DELL'ACQVE DELLA VILLA ALDOBRANDINA DI BELVEDERE/ À FRASCATI - Falda G. B - capitale -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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