allegoria della Vittoria

monumento ai caduti a basamento, 1920 - 1920

Su una base a gradoni si innalza l'alto basamento parallelepipedo con cornice modanata che fa da sostegno ad un basso plinto con base e fusto di colonna tronca, sul cui profilo superiore poggia il gruppo decorativo plastico. Questo è formato da un elmo, un fucile e una sciabola intrecciati su rami frondosi, ai piedi di una vittoria alata, incedente su sfera. La figura femminile allegorica innalza con la destra una corona d'alloro e con la sinistra tiene un ramo (d'alloro?) verso il petto. Su ciascuno dei quattro lati del corpo parallelepipedo trovano posto altrettante lapidi, rettangolari con gli spigoli stondati, recanti i nomi dei caduti delle due guerre mondiali. La lapide sul prospetto frontale reca in basso un motivo decorativo con sciabola e ramo d'alloro incrociati. Sempre frontalmente, appoggiata sui gradini ai piedi del monumento, vi è una corona d'alloro bronzea

  • OGGETTO monumento ai caduti a basamento
  • MATERIA E TECNICA MARMO BIANCO
    bronzo/ fusione
    Travertino
  • ATTRIBUZIONI Salvatori Pietro (notizie 1920): disegnatore
    Zaccaria A (notizie Sec. Xx)
  • LOCALIZZAZIONE giardino comunale
  • INDIRIZZO Viale Cesare Battisti, Trevi nel Lazio (FR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il monumento risale al 1920 e fu realizzato su disegno dell'ingegnere trebense Pietro Salvatori con una spesa di lire 11.229,69. Dalla somma predisposta per i lavori, e ottenuta dal comune dalla vendita di legname e da offerte, avanzò quanto necessario per la sistemazione con giardino e recinto dell'area destinata a ospitare il monumento (d.c. 28-03-1920, n° 4) (Zinanni, 1973). Il progetto originario, non attuato per mancanza di fondi, prevedeva un apparato decorativo più articolato e magniloquente, con quattro statue bronzee. In particolare "una sul cippo di pietra sorreggente la fiaccola della libertà, le altre ai piedi di esso in atto di compiere la liturgica redentiva della causa italiana: un fante caduto (statua al centro) rende col suo sacrificio l'Italia libera (statua a sinistra), avendola tratta dalle catene (statua a destra) (Zinanni, 1973). La soluzione definitiva portò alla realizzazione dell'opera come appare ancora oggi per la parte decorativa. Il lato posteriore ospitava, sotto lo stemma civico, la lapide recante la data e la dedicazione del monumento; questa, in seguito, fu sostituita per lasciare posto a quella con i nomi dei caduti del 1940-1945, oggi in posto. L'antica lapide è conservata presso la locale sezione ex combattenti. Nel 1967 fu apposta la corona d'alloro bronzea tuttora ai piedi del monumento. Questo, nel 1983, fu spostato nell'attuale ubicazione in viale cesare battisti, sull'area dell'antico cimitero che sorgeva presso l'antica chiesa di San Biagio, demolita nel 1969. Il marmorario sublacense Zaccaria, esecutore del monumento Trebense, ha firmato diversi monumenti nel lazio (Affile, Cerreto laziale, Jenne) ripetendo i temi iconici delle armi (fucile e spada o baionetta) incrociate con rami di alloro e quercia. Le iscrizioni riportano i nomi dei 48 caduti della prima guerra mondiale e i 28 della seconda
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1200993197-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Lazio (con esclusione della citta' di Roma)
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Belle arti e paesaggio per le province di Roma, Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo
  • DATA DI COMPILAZIONE 2005
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2016
  • ISCRIZIONI lato posteriore, basamento, primo gradone, a destra - A. ZACCARIA ESEGUÌ - maiuscolo -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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