pluteo, serie di Thebaldi Lorenzo (attribuito), Jacopino di Lorenzo (attribuito) (ultimo quarto sec. XII)

pluteo, post 1175 - ante 1199
Thebaldi Lorenzo (attribuito)
notizie 1140-1210

Plutei in marmo bianco decorati da due ranghi di quattro specchi rettangolari di porfido e serpentino, bordati di mosaico e di modanature ed inseriti in un reticolo di fasce mosaicate policrome e dorate. Ogni pluteo è inquadrato da modanature, da una fascia a mosaico e da un listello, tagliato sui lati lunghi. La lastra superiore è resecata in alto per alloggiare la cornice della pala e un cherubino; quella inferiore poggia su una cimasa marmorea capovolta, scolpita a kymation, ed è tagliata al centro in basso da una finestra dalla quale si accede all'interno della struttura dell'altare. Il retro delle lastre è scalpellato, eccetto in quella superiore la porzione al di sotto della frattura mediana, che risulta liscia

  • OGGETTO pluteo
  • MATERIA E TECNICA MARMO BIANCO
    marmo/ mosaico
    marmo serpentino
    PORFIDO
  • ATTRIBUZIONI Thebaldi Lorenzo (attribuito): disegnatore
    Jacopino Di Lorenzo (attribuito)
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Scuola Romana
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Chiesa di S. Maria in Ara Coeli
  • INDIRIZZO piazza Venezia, Roma (RM)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La provenienza dei plutei è discussa. La proposta più accreditata è che provengano dalla schola cantorum che esisteva nella chiesa benedettina, allora chiamata S. Maria in Capitolio, come prova la bolla di cessione del complesso ai francescani, emanata da Innocenzo IV nel 1250 (Brancia di Apricena, 2000, con documenti). L'arredo, che sarebbe stato smantellato definitivamente da Pio IV nel 1561 (Casimiro da Roma, 1736), andrebbe ricondotto all'intervento cosmatesco dell'ultima fase costruttiva benedettina, collocabile tra la fine del XII e gli inizi del XIII secolo (Malmstrom, 1973). Secondo studi più recenti i plutei sarebbero piuttosto i resti di una recinzione presbiteriale databili al 1160-1180, coevi quindi al pulpito e opera della stessa bottega di Lorenzo e Jacopo (Claussen, 1987, con bibliografia precedente). Benchè nella descrizione dell'altare maggiore redatta da padre Casimiro non si accenni a questi pezzi, è opinione diffusa che vi siano stati inseriti fin dal primo impianto cinquecentesco (Carta/ Russo, 1988)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1200760939
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle arti e Paesaggio di Roma
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici del Lazio
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - post 1175 - ante 1199

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'