Antigrazioso. ritratto femminile

scultura, 1913 - 1913

Testa di donna

  • OGGETTO scultura
  • MATERIA E TECNICA GESSO PATINATO
  • MISURE Profondità: 40
    Altezza: 58
    Larghezza: 50
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo delle Belle Arti
  • INDIRIZZO viale delle Belle Arti, 131, Roma (RM)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La scultura ritrae la madre dell'artista, Cecilia Forlani, soggetto ricorrente nella produzione artistica di Boccioni. L'opera, generalmente datata dalla bibliografia al 1912 - 1913, è databile con precisione all'aprile del 1913 grazie alle fotografie dell'epoca: essa compare per la prima volta, già patinata, nella serie fotografica datata al maggio dello stesso anno (non si vede, invece, nella serie precedente, del marzo 1913. Cfr. Mattioli Rossi, 2006, p. 79, nota 58; p. 159, tav. III.15). La datazione è confermata dallo stesso Boccioni nell'etichetta incollata ad una fotografia attribuita a Lucette Korsoff, attualmente in collezione privata, scattata all'opera in una delle sale dell'esposizione tenutasi a Parigi presso la Galerie La Boëtie tra il 20 giugno e il 16 luglio del 1913, la prima mostra delle sculture futuriste boccioniane: l'iscrizione autografa recita "Boccioni - Antigrazioso - Scultura in gesso - 1913" (ripr. in Mattioli Rossi, 2006, p. 161, tav. IV.14). L'opera fu esposta in Italia per la prima volta nel dicembre del 1913, nella mostra presso la Galleria Futurista diretta da Giuseppe Sprovieri a Roma. Nel catalogo della successiva mostra a Firenze, tenutasi presso la Galleria Gonnelli tra il marzo e l'aprile del 1914, la scultura risulta di proprietà del "Cav. Alberto Porta, Milano" (cat. n° 9).L'opera riprende e sviluppa un'idea già realizzata nella scultura polimaterica "Fusione di una testa con una finestra" (1912, andata distrutta. Ripr in Mattioli Rossi, op. cit.), considerata la prima opera scultorea di Boccioni: come già sperimentato in pittura, l'artista intendeva realizzare opere in cui avvenisse una compenetrazione dinamica tra la figura e il suo ambiente, attraverso l'intersecazione dei piani, delle linee forza e della scomposizione dell'oggetto plastico. Tali teorie erano state da lui stesso ampiamente illustrate nel "Manifesto tecnico della scultura futurista", pubblicato nell'aprile del 1912, anno in cui il suo interesse per la scultura si fa estremamente vivo, soprattutto grazie allo studio dell'opera di Medardo Rosso. La testa, in "Antigrazioso", è concepita secondo un impianto monumentale con un'accentuazione, in senso plastico, dei volumi anatomici. Sulle ciocche dei capelli rialzati sul capo si innesta un piano plastico di intersezione che rappresenta, sinteticamente, una casa. Dal confronto con la fotografia con l'iscrizione autografa citata, si nota la scomparsa, nell'opera attuale, delle linee forza che partivano dalla costruzione sulla testa (cfr. Calvesi - Coen, 1983, p. 432).Il titolo riprende quello dell'omonimo dipinto eseguito pochi mesi prima, costituente il ritratto della critica d'arte Margherita Sarfatti (Torino, Finlega Spa), con la quale Boccioni ebbe un tormentato rapporto di amicizia. Vicina al Futurismo, seppure con alcune riserve, Margherita Sarfatti incarnava il nuovo ideale di femminilità, non più grazioso in senso ottocentesco, ma attivo e dinamico. L'influenza che la critica d'arte esercitò sull'artista fu notevole: da lei deriverebbe la scelta di abbandonare, in scultura, il polimaterismo (Mattioli Rossi, op.cit., p. 43, 52)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1200491006
  • NUMERO D'INVENTARIO 4665
  • DATA DI COMPILAZIONE 1996
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - 1913 - 1913

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'