adorazione dei Re Magi

decorazione pittorica,

Personaggi: Madonna; Bambino Gesù; tre Re Magi. Figure maschili: pastore. Mobilia: trono. Abbigliamento: lunga veste; manti. Attributi: (Re Magi) corona; contenitore di mirra. Decorazioni: rosette quadrilobe

  • OGGETTO decorazione pittorica
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • AMBITO CULTURALE Ambito Senese
  • LOCALIZZAZIONE MONTEFIASCONE (VT)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La scena frammentaria raffigura la Madonna in trono col Bambino, posta di tre quarti. A sinistra si stagliano le figure dei tre Re Magi: il primo si erge in ginocchio in primo piano e tende la mano verso Gesù, il secondo rivolge lo sguardo al terzo di cui si può osservare la figura per intero. Quest'ultimo ha al corona sul capo e una lunga veste dotata di mantello scuro. All'estrema sinistra del riquadro si scorge la figura di un pastore che assiste alla scena. Le cinque scene affrescate e lacunose sono ciò che resta di un complesso decorativo che interessava l'intera parete sinistra del coro basso, ambiente di cui ancora si ignora la sua originaria funzione e tuttora visibile dal presbiterio della chiesa. Dal contesto iconografico del ciclo, di cui non è stata rinvenuta notizia dallo spoglio delle fonti documentarie né esiste una bibliografia al riguardo, si potrebbe ipotizzare che l'ambiente fosse destinato ad un oratorio oppure potesse corrispondere ad un ambiente relativo alla chiesa originaria, precedente all'impianto attuale. Malgrado la frammentarità del ciclio, è ancora chiara l'unitarità del programma iconografico: la morfologia dei volti, l'impianto volumetrico delle figure, il gusto ornamentale e preziosistico dei dettagli, lo stesso inserto decorativo che suddivide il ciclo in riquadri propendono ad attribuire l'esecuzione del ciclo ad una stessa mano. La tipologia allungata delle figure umane, il gusto lineare e ornamentale risentono degli influssi della pittura senese tra la fine del Trecento e i primi del Quattrocento, in quella corrente nota come gotico internazionale. Ciò tuttavia non esclude la possibilità di datare il ciclo anche al tardo sec. XV, trattandosi di artista attivo in un'area provinciale dove certe resistenze tardo gotiche continuarono a vivere fino alle soglie del Cinquecento. Il ciclo fu restaurato nel 1973 (documento della perizia n. 93) a cura della Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici di Roma
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1200210581-3
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Lazio (con esclusione della citta' di Roma)
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici del Lazio
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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