decorazione, 1697 - 1697

Al di sopra del basamento ligneo due coppie di colonne in stucco dipinto a finto marmo nero con venature su cui si impostano capitelli compositi: a foglie di acanto nella parte inferiore e ionici diagonali nella parte superiore. Al centro della trabeazione, in forma di timpano spezzato decorato da cornici con dentelli e lacunari vuoti, un tondo in stucco con decorazione raffigurante un uccello (aquila?) che si ferisce il petto per nutrire i suoi piccoli nel nido. La cornice del tondo è decorata ai lati con palme e gigli e al di sotto tre testine di putti alati. Sui tre angoli superiori del frontone triangolare grandi anfore decorate con foglie d'acanto. Sopra la mensa dell'altare un grande crocifisso in legno e pastiglia; le pareti laterali presentano in basso due porte lignee con stipiti in stucco dipinto a finto marmo sormontate da cartigli con iscrizioni e stemmi della famiglia Bolognetti; al di sopra di essi, entro nicchie centinate, le statue in stucco dei santi Cosma e Damiano

  • OGGETTO decorazione
  • MATERIA E TECNICA Stucco
  • ATTRIBUZIONI Tommaso Trentino Fra (notizie Sec. Xviii): ESECUZIONE
  • LOCALIZZAZIONE Vicovaro (RM)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Sulla costruzione della primitiva chiesa non si hanno notizie documentarie precise. Dopo l'abbandono dei Benedettini passò ai Cistercensi sino al 1408 quando Gregorio XII (1406-09) la concesse ai monaci di San Clemente a Roma. Passata al Seminario di Tivoli al tempo di Innocenzo X (1644-55) la chiesa venne abbandonata sino a quando con Decreto del 1667 e per intercessione del principe Lelio Orsini venne concessa da Clemente IX (1667-69) al frate francescano Bonaventura di Barcellona. Dal cronografo francescano P. Ludovico da Modena (1722) sappiamo che "ottenuto da fra Bonaventura da Barcellona q. si antico, e tanto rinomato con / vento si conpiacque il soprad.o Principe [Lelio] Orsini ordinare che a sue / spese fosse risarcito, et a forma regolare ridotto" ("Cronaca della nostra riforma e Fondazione dei Conventi" dal 1519 al 1722, Ms. 100, Roma, Archivio Provinciale di San Francesco a Ripa). Passata nel 1672 la città di Vicovaro ai Bolognetti, la chiesa venne parzialmente ricostruita ed abbellita a spese della famiglia. Cita lo stesso manoscritto a pag. 79: "In chiesa, che è antichissima, e di molto popolo capace, sono sei / altari compresovi il maggiore alli santi Cosma e Damiano / consecrato. Questo altare, rovinato l'antico, fu nuovamente eret/to dall'eccell. sig. Conte Paulo Bolognetti modero Principe di / Vicovaro, e lavorato tutto di bellissimi stucchi alla Romana, / con quattro colonne parimenti di stucco colorite à marmo ne / ro e bianco che rendono vaghissima vista. [...] Sopra la porticina che è dalla parte del Vangelo così è scritto / Paulus Bolognettus Patronis Vicovarii / Sopra la porticina che è dalla parte dell'Epistola / Anno Domini 1697". L'altare venne riconsacrato il 29 settembre 1697 dal vescovo di Tivoli Antonio Foseca
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1200203445A-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Lazio (con esclusione della citta' di Roma)
  • ENTE SCHEDATORE Regione Lazio
  • DATA DI COMPILAZIONE 1981
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI sul cartiglio sopra la porta a sinistra - PAVLUS.BOLOGNETT - a incisione - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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