sei giorni della creazione
dipinto,
1200 - 1249
Maestro Della Genesi (notizie Ultimo Quarto Sec. Xii)
notizie ultimo quarto sec. XII
Personificazioni: luce; tenebre; acque. Personaggi: Cristo. Simboli: colomba dello Spirito Santo. Stelle. Luna. Corpi celesti: sole. Animali: uccello
- OGGETTO dipinto
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MISURE
Altezza: 90 cm
Larghezza: 125 cm
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ATTRIBUZIONI
Maestro Della Genesi (notizie Ultimo Quarto Sec. Xii)
- LOCALIZZAZIONE Anagni (FR)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'episodio rappresentato sembra non esaurirsi nella rappresentazione della separazione della luce dalle tenebre (Gen. I, 3-5) in quanto la personificazione delle acque, attraverso una figura ispirata all'iconografia classica di Oceano, dilata la scena fino a comprendere il terzo giorno della Creazione con la separazione della terra dal mare (Gen. I, 9-10). Del resto anche la presenza delle stelle nel globo celeste potrebbe intendersi come un riferimento alla Creazione degli astri nel quarto giorno della Creazione: oltre alla stelle sono presenti il sole e la luna. Nel passo della Genesi (Genesi I, 14-19) del sole e della luna si dice che servono a separare la luce dalle tenebre, così come la disposizione a destra e a sinistra del globo tende a ribadire. La presenza, in basso a sinistra, di un uccello potrebbe invece alludere al quinto giorno (Gen. I, 20-23), cioè alla creazione di pesci e uccelli, forse erano rappresentati anche i pesci oggi non più visibili. A questo punto è facile pensare che il dipinto contenga anche un accenno al sesto giorno, cioè alla creazione degli animali. La colomba dello Spirito Santo si potrebbe riferire al settimo giorno in cui Dio benedisse l'opera compiuta e si riposò (Gen. II, 1-3). In sostanza l'affresco presenta un'immagine sintetica della Creazione del mondo cui fa seguito la creazione di Adamo ed Eva (cfr. scheda 12/0020794A.2). Toesca fa notare come la personificazione della luce e delle tenebre nelle due figue, l'una chiara e l'altra scura, si ritrova negli exultet dell'Italia Meridionale, secondo un'iconografia derivata dall'arte bizantina, così come la si ritrova a Monreale, nel Battistero di Firenze o nelle pitture romane del sec. XIII (quelle perdute di S. Paolo fuori le mura). Il paragone più stringente si deve stabilire con l'analogo soggetto rappresentato negli affreschi di S. Giovanni a Porta Latina. Entrambi gli artisti appartengono a una medesima area culturale umbro-romana. La presenza della figura di Oceano, inoltre, testimonia la matrice classica della formazione del pittore e, al tempo stesso, quel revival classicista che fiorisce a Roma nel corso del XII secolo. A quest'artista si vuole attribuire tutto il ciclo della Genesi, ma anche il Giudizio, il Cristo in mandorla della volta e il clipeo con l'Agnello mistico sorretto da angeli (cfr. schede 12/00202776 e 12/00202777). In questi affreschi, infatti, si riconosco analoghi caratteri stilistici quali la costante tendenza a una sproporzione tra corpo e testa, sempre troppo grande, come del resto anche le mani, la forma ovale dei volti, una stesura piatta del colore, delimitato da una linea di colore rosso o verde ben visibile e l'emergere di una forte componente didascalica nel racconto, educata sui testi miniati quasi si trattasse di distendere la successione delle storie sull'intonaco come su un rotulo. Le personificazioni della notte e del giorno vennero introdotte tra il IX e il XI secolo. Il primo esempio è nella Bibbia Palatina. L'affresco dell'oratorio ha in comune con la cappella del Laterano e S. Paolo fuori le mura a Roma l'inclusione delle stelle nell'empireo, che sono assenti invece a S. Giovanni a Porta Latina. Il Cristo, una sorta di Pantocratore, sostituisce la mano di Dio, lo si ritrova nei tardi manoscritti bizantini, nella Bibbia Palatina e a Ferentillo
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1200202794A-1
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Frosinone e Latina
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici del Lazio
- DATA DI COMPILAZIONE 1984
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2005
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0