fontana di Bertoldo di Giovanni (attribuito), Pietro di Giovanni (attribuito), Maestro Benedetto da Perugia (attribuito) (primo quarto sec. XIII, sec. XV, sec. XVIII)
La fontana poggia su un'ampia scalinata, che segue la base a croce grega della vasca, la cui superficie esterna è suddivisa in specchiature rettangolari da una serie di semipilastrini e cornici strombate verso l'interno. In corrispondenza degli angoli ci sono secolonnine. Il fusto centrale in forma di colonna con capitello corinzio, a due ordini di foglie, è decorato sulla parte inferiore da protomi leonine, che lo circondano. Nelle fauci dei leoni sono stati inseriti i canali per l'acqua, e presentano terminazione a testa di lupo e incisioni raffiguranti stemmi civici. I getti d'acqua sono sormontati da guglie piramidali, su cui sono scolpiti in bassorilievo simboli civici. Al di sopra del fusto si ergono due vasche trilobate, una maggiore e una minore, lungo i bordi delle quali sono incise iscrizioni. Il pinnacolo terminale, in forma di guglia è decorato da teste leonine sgorganti acqua, elementi architettonici e in sull'apice da un fiore, da cui zampilla acqua
- OGGETTO fontana
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MATERIA E TECNICA
peperino/ scultura
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ATTRIBUZIONI
Bertoldo Di Giovanni (attribuito): esecutore
Pietro Di Giovanni (attribuito)
Maestro Benedetto Da Perugia (attribuito)
- LOCALIZZAZIONE piazza
- INDIRIZZO piazza fontana grande, Viterbo (VT)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La Cronaca del Lanzellotto pone il 1206 come data d'inizio della costruzione della fontana, mentre, grazie alle iscrizioni si possono seguire gli interventi successivi. Il primo intervento, dopo l'erezione, risale al 1212 e fu compiuto da Bertoldo di Giovanni e da Pietro di Giovanni, probabilmente della cerchia dei Cosmati. Nel 1279 la fontana veniva ingrandita per volere del Podestà Orso Orsini e del Capitano del Popolo Arturo di Pietro di Monte Cocozzone. Al 1422 si fa risalire un intervento consistente nel rifacimento del fusto, delle protomi leonine e della vasca inferiore, da parte di Maestro Benedetto da Perugia. Alla metà del XVIII secolo si fa risalire la realizzazione delle guglie piramidali con il simbolo civico di Viterbo, messe al posto di busti e leoni accovacciati, che si vedono sull'incisione pubblicata dal Bussi, storico viterbese, nel 1742
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1200164498
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Lazio (con esclusione della citta' di Roma)
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici del Lazio
- DATA DI COMPILAZIONE 1981
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- ISCRIZIONI lungo i bordi delle vasche qudrilobate - MILLE DUCENTENIS CUM LXX NOVENIS/ ANNIS NATALIS CHRISTI FONS ISTE SEPALIS/ MIRIFICE FACTUS EST IN MELIUSQUE REDACTUS/ TEMPORE PRUDENTIS CLARI DOMINIQUE POTENTIS/ URSI REGNANTIS VITERBII PREDOMINANTIS/ ARTURUS TRIBUS HJUS CAPITANEUS URBIS/ CLARA STIRPE STUS PETRI DE MONTE BEATUS/ REGNABAT DIGNUS CUNCTIS IN HONORE BENIGNUS - caratteri gotici - a incisione - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0