Ascensione di Cristo; Resurrezione; Assunzione di Maria; Padri della chiesa, Profeti e Sibille
dipinto,
Rossetti Cesare (1560-70 Ca./ 1644)
1560-70 ca./ 1644
sulla volta a specchio e unghiata, il riquadro centrale ha cornice a greca, mensole e cornicione, che fingono un'apertura illusionistica. Il resto della volta, unghiature, pennacchi, presentano ugualmente un'intelaiatura architettonica e decorativa illusionistica, entro la quale si dispongono le scene e le figure
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Cesari Giuseppe Detto Cavalier D'arpino (1568/ 1640)
Rossetti Cesare (1560-70 Ca./ 1644)
- LOCALIZZAZIONE Roma (RM)
- INDIRIZZO Europa, ITALIA, Lazio, RM, Roma, Roma (RM)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Un documento dell'Archivio di Stato di Roma, del 1587, ricorda un pagamento al Cavalier d'Arpino a conto delle pitture "factae et faciendae" nella cappella Olgiati. A quest'epoca risale infatti la commissione all'Arpino, allora diciannovenne, con contratto del 1 aprile 1587. Bernardo Olgiati, banchiere di origine comasca, aveva affidato la costruzione della cappella a Martino Longhi il vecchio, che progettò e diresse i lavori tra 1583 e 1586 circa; la cappella sorgeva sull'antico oratorio di san Giovanni Battista. La progettazione della decorazione del Cavalier d'Arpino, documentata da alcuni schizzi e disegni preparatori (gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi, Roettgen 1973, p. 147) fu preceduta da un viaggio del pittore in Italia settentrionale. L'esecuzione delle pitture fu iniziata nel 1593, dopo l'avvio della cappella Contarelli, e terminò nel 1595; esse mostrano la conoscenza della pittura illusionstico-spaziale e l'ispirazione alla pittura veneta ed emiliana e alle opere del Correggio (cupola del Duomo di Parma), di Bernardino Gatti (Cremona, duomo), oltre che di Barocci e Francesco Vanni. Roettgen nota che la decorazione realizza per la prima volta la perfetta coerenza tra spazio reale e programma iconografico, considerandola un capolavoro del genere insieme alla Sala Clementina in Vaticano dei fratelli Alberti. Si è ipotizzato l'intervento di Giovanni Alberti per la partitura della volta (Pedrocchi 2003, che cita C. Dalmazzone, tesi di laurea Roma 2001-02). L'Arpino chiamò in questa occasione Cesare Rossetti, suo collaboratore, che lavorò alle "storiette" della Passione a monocromo nella parte inferiore. L'affresco è firmato e datato sotto la Sibilla Cimmeria. Sopra la firma del Cesari compare quella di un restauratore: Giovanni Galliani 1779. Il riquadro centrale raffigura l'Ascensione, nella quale, oltre ai richiami correggeschi, è evidente un rimando alla Madonna dei Frari di Tiziano, anche per il gruppo degli apostoli e l'antitesi tra la parte inferiore, terrena e contrastata, e la parte superiore, divina e luminosa
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1200161651-0
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Roma
- DATA DI COMPILAZIONE 1977
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
2015
- ISCRIZIONI sulla cornice del riquadro centrale - VIDENTIBVS ILLIS ELEVATVS EST - a pennello - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0