decorazione a tempera su intonaco. La volta, che si presenta come una semplice volta a botte unghiata, che definisce una serie di lunette, decorate da fasce don motivi vegetali. All’interno delle lunette, su uno sfondo albicocca, si trovano dei tondi entro una finta cornice in pietra: sul lato destro ci sono 4 tondi, mentre sul lato sinistro sono soltanto tre per la presenza della finestra nella lunetta più vicina all’area presbiteriale. Le figure degli evangelisti raffiguranti medianti i loro simboli sono collocate nei due tondi centrali. Sulla parete sinistra si trovano S, Marco, raffigurato come un leone con aureola libro, con un cartiglio in cui si legge S. MARCUS , accanto un uomo con libro che allude chiaramente a San Matteo benché sotto sia riportata l’iscrizione S. LUCAS. Sul lato destro, a partire dalla controfacciata troviamo la raffigurazione del vitello con aureola, alato, sotto di lui l’iscrizione (errata) “S. MATTHAEUS”; accanto l’aquila con aureola e il libro, sotto di lui l’iscrizione S. JOANNES (anch’essa errata). Nei 3 tondi laterali sono raffigurati invece, entro una ricca cornice quadrangolare, ricchi motivi vegetali
- OGGETTO dipinto
- AMBITO CULTURALE Ambito Marchigiano
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Chiesa di S. Bernardino
- INDIRIZZO Via dei Cappuccini, 2, Amandola (FM)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Secondo una tradizione non corroborata da fonti documentarie, ma ampliamente accolta, l’articolata decorazione che investe tutta la chiesa di San Bernardino in Amandola, l’area del coro e le cappelle laterali, sarebbe stata eseguita tra 1925 e 1930 dal frate cappuccino Arturo Cicchi di Monterado (AN), allievo di Augusto Mussini (Reggio Emilia 1870-Roma 1918). Mussini ebbe una grandissima influenza sugli artisti locali marchigiani, scuotendo l’arte sacra che fino a quel momento era stata cristallizzata in schemi accademici e puristi, introducendo lo schema divisionista in ambito religioso e scatenando fortissime polemiche. Arturo Cicchi collaborò con il Mussini alla decorazione della chiesa di Santa Maria delle Piane di Quintodecimo (Acquasanta Terme, AP) tra 1910 e 1913, insieme agli altri allievi, con un complesso ciclo biblico, caratterizzato da figure angeliche preraffaellesche e decorazioni floreali liberty, raffigurante episodi della Storia del Genere umano, la crocifissione e due trittici per gli altari laterali; l’Annunciazione rivela invece una totale adesione alla tecnica divisionista in cui le forme i i volumi vengono smaterializzati dagli effetti di luce. Certamente Arturo Cicchi fu molto influenzato dallo stile del Mussini. La decorazione della chiesa di Amandola ricorda nell’impostazione generale quella di Santa Maria delle Piane a Quintodecimo,per cui possiamo ipotizzare che Arturo Cicchi abbia avuto un ruolo di supervisione e forse di ideazione, avvalendosi di altri artisti. Certamente il ciclo di Evangelisti presenta una fattura di basso livello, forse dovuta anche alla maggiore altezza e quindi ad una minore visibilità
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1100264401-2
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici delle Marche
- DATA DI COMPILAZIONE 2014
- ISCRIZIONI cartiglio, parete sinistra - S. MARCUS - a pennello - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0