storie della vita di Gesù

polittico, 1547 - 1547

Il politicco consta di quattordici piccole tavole di cui tre più grandi rappresentano, da sinistra a destra, San Pietro, Cristo risorto, San Paolo. Sotto ognuno di questi, figurano Chiamata di San Pietro, Maddalena al sepolcro, Chiamata di San Paolo. Nelle facce del tabernacolo sono raffigurati i quattro santi osimani Leopardo, Vitaliano, Vittore e Benvenuto. Manca Santa Coroma. Ai lati del taernacolo, Ultima cena, Miracolo di Bolsena. Nella pedana, da sinistra verso destra, Natività, Gesù tra i dottori, Battesimo di Gesù, Trasfigurazione, Resurrezione, Noli me tangere

  • OGGETTO polittico
  • ATTRIBUZIONI Franco Giovanni Battista Detto Semolei (1510 Ca./ 1561)
  • LOCALIZZAZIONE Osimo (AN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Con atto rigato dal notaio osimano Giandomenico di ser Simone Gentili in data 15-9.1547, la Confraternita del Sacramento commissionò a Battistino De Franchis la fattura di questa ancona (al prezzo di 620 ducati, più 35 scudi a lavoro finito per l'altar maggiore del Duomo. Quando il card. Lanfredini (1737-1740) fece costruire un nuovo altare di marmo, il politicco fu tolto di lì. Secondo M.A. Talleoni (II, 111 e 125) fu venduto ai domenicani per ornamento dell'altare di S. Vincenzo Ferreri, dopo di che finì nella sala del Capitolo del Duomo da dove fu recuperato non molti anni fa. L'attuale disposizione delle tavolette è abbastanza simile a quella precisata nel contratto che G. Gruniero Salomoni ha pubblicato nel 1972. Manierismo fiorentino e cultura romana sono le componenti di quest'opera nella quale non è difficile reperire le acendenze più diver è possibile se: michelangiolesche nel Cristo risorto e nel Noli me tangere, raffallesche nella Chiamata di San Pietro e nel Gesù tra i dottori, ma soprattutto nel San Paolo e nella Trasfigurazione. Ma come ha fatto rilevare M.R.Valazzi (1981) è possibile sentire echi vasariani, specie di quelli nella chiesa di S. Giovanni a Carbonara di Napoli che il Semolei potrebbe aver visto eseguire a Roma, e della Natività di Camaldoli, così vicina a questa del pittore veneziano. A. Ricci, 1834, II, 56) afferma che un certo Girolamo Gagliardelli di Macerata dipingeva nel 1560 nel duomo di Osimo "in competenza" con il Semolei. Il Compagnoni (IV, 38), cui rimanda Ricci, chiama Gagliardelli "mastro" e precisa che la notizia appare in una "fede", controfirmata da Pollione Sinibaldi e Bernardino Fiorenzi, in cui Gagliardelli attestava di aver eseguito "negli anni passati, per conto della Confraternita del SS. Sacramento una "cona" e che a questo scopo aveva preso le misure dell'altar maggiore. Dovrebbe trattarsi dell'artigiano autore della cornice del polittico del Semolei, andata dispersa. Nel 1563, data della "fede" Gagliardelli non era stato ancora pagato
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA detenzione Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1100250928
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ancona e Pesaro e Urbino
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici delle Marche
  • DATA DI COMPILAZIONE 1982
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2005
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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