Annunciazione

dipinto 1490 - 1490

La scena si svolge al di sotto di un porticato che, mentre inquadra e delimita lo spazio in primo piano, media il paesaggio tra quest'ultimo ed il paesaggio che si dilata in lontananza. La Vergine in piedi a destra alza le mani nel ricevere l'annuncio assumendo un tipico, aggraziato, ritmo peruginesco. L'Angelo inginocchiato è raffigurato di profilo e rivolge una mano verso la Vergine mentre con l'altra sorregge il giglio. Tra i due, in posizione leggermente arretrata è una panca sulla quale si trova il libro di Maria; sul fianco è visibile una scritta. Nella parte superiore della tavola entro un disco dorato circondato di teste di putti alate è raffigurato il busto dell'Onnipotente, mentre la Colomba che scende verso Maria si stacca dallo sfondo del cielo. La struttura architettonica è grigia, gli abiti di Maria e dell'Angelo hanno tinte staccate e tradizionali (rosso e blu per la prima, rosso verde e azzurro per il secondo). Rosso e blu sono ancora i colori usati per la veste dell'Onnipotente

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a tempera
  • MISURE Altezza: 212
    Larghezza: 172
  • ATTRIBUZIONI Vannucci Pietro Detto Perugino (1450 Ca/ 1523)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Chiesa di S. Maria Nuova
  • INDIRIZZO via de Tonsis, s.n, Fano (PU)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto, proveniente dalla chiesa di S. Maria Nuova in S. Lazzaro (Battistelli 1974 e 1977), è citato in tutte le guide settecentesche. Già Tomani Amiani (1853), apprezzando le molteplicità compositive unite alla grazia dell'insieme, il tocco raffinato e la felice degradazione delle tinte, riscontrava la parziale compromissione ad opera di un incauto restauro, della scritta sulla panca. Pellegrini (1926) descrivendo il dipinto lo considerava tra le opere migliori del pittore, Serra (1934), interpretando la data scritta sulla panca, riferiva il dipinto al 1488, Talamonti ne sottolineava la luminosità del paesaggio e la compostezza e grazia dei personaggi. Selvelli (1943) considerava l'opera uno dei capolavori del Perugino, mentre Battistelli (1974, 1977) rilevava il fatto che la cappella per la quale il dipinto presumibilmente venne dipinto per la chiesa di S. Lazzaro, era terminata nell'89, data che però non confutava nessuna delle due possibilità già prospettate dalla critica, ossia che il dipinto fosse stato realizzato verso il 1488 (come hanno sostenuto Canuti, Venturi e Gnoli) oppure verso il 1498 come hanno voluto, per ragioni stilistiche, Berenson, Cavalcaselle, Bombe, Camesasca. Secondo Gualdi Sabatini (1983) il dipinto risale agli anni in ui l'artista fu operoso a Fano e Senigallia, la studiosa inoltre ravvisa una notevole somiglianza tra le figure di questa tavola e quelle della tavoletta dell'Annunciazione Ranieri. A questo proposito Scarpellini (1984) ritiene che la vicinanza tra le figure non basta a sostenere l'analogia, essendo completamente diversi intonazione pittorica ed ambientazione scenica. Lo stesso, sulla base dei lacunosi ma sufficienti indizi offerti dall'iscrizione e sostenuti da altri riscontri documentari, accoglie l'ipotesi già prospettata dal Canuti (1931) che la committente fu una certa Donna Fiumana figlia di Galeotto Piccione pontiniere. Scarpellini, che ritiene che entrambi i dipinti di Fano vennero eseguiti con una certa lentezza, riscontra un livello non molto alto nell'opera, considerandola esempio di produzione di serie. Scarpellini definisce la pulitura a cui fa riferimento Tomani Amiani "brutale", avendo essa intaccato la superficie pittorica nella figura della Vergine, nel cielo e nella parte bassa del dipinto. Il dipinto è stato restaurato ancora nel 1891 dal Fiscali e di nuovo ad opera dell'Istituto Centrale del Restauro nel 1953. In questa occasione è stato risanato e raddrizzato il supporto ligneo e sono state reintegrate ad acquerello le desquamazioni del colore. Il dipinto dovrebbe essere sottoposto a nuova pulitura
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1100246804
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio delle Marche
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici delle Marche
  • DATA DI COMPILAZIONE 1990
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI sul fianco della panca - STAE MQ[...]/ IS GALE(O)TTI Q PATRUI OLI/ M PON(T)ENERII HAC TAB/ ULA ER(I)GI INS[...]Q. HC?/ TURA C NA[...]VII/ N.CCC[...]/ PETRUS/ - lettere capitali - a pennello - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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