stemma gentilizio

lastra,

La lastra è occupata da una lunga iscrizione e da due identici stemmi inclinati incisi nelle estremità inferiori: aquila ad ali spiegate. Testa di profilo e zampe su un rastrello con tre gigli; scaglione caricato di tre gigli. Sopra lo scudo vi è un cimiero con un toro rampante

  • OGGETTO lastra
  • MATERIA E TECNICA MARMO BIANCO
  • AMBITO CULTURALE Bottega Italia Centrale
  • LOCALIZZAZIONE Magazzini dell'Opera del Duomo
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Questa iscrizione ricorda fra Giulio Bovi, nobile bolognese, gran Priore d'Inghilterra, Precettore della casa dei cavalieri di S. Giovanni gerosolimitano, venne nel 1706 a Orvieto dove scoprì il ritratto del suo antenato, Rinaldo Bovi potestà nel 1277, e che lo volle esporre pubblicamente. Infatti questa iscrizione era collocata al di sotto della lastra raffigurante il busto di Rinaldo Bovi entrambe murate nel lato esterno orientale della chiesa di S. Giovanni Battista, annessa alla casa dei cavalieri gerosolimitani di proprietà della famiglia Fumi (Fumi, 1886, p. 198). Ma Luigi Fumi ha dimostrato la falsità del ritratto: ne ha analizzato lo stile ("uno scalpello così grossolano"), la foggia degli abiti dell'uomo, che indossa un berretto risalente al XV sec. e non al XIII sec., le fattezze del volto, che gli danno un aspetto da caricatura. Anche l'iscrizione che si trova al di sotto del presunto ritratto è falsa: lo rileva la lettera "M" della data, che non è a carattere gotico, come non sono duecenteschi alcuni termini, (per esempi "ORVIETI" in luogo dell'antico "URBISVETERIS") e il tipo di abbreviazione. Inoltre il rilievo e l'iscrizione del 1706 sono realizzati con lo stesso marmo e hanno lo stesso tipo di cornice. Infine nelle carte dei potestà dell'Archivio storico comunale non si trova citato nessun Rinaldo Bovi e gli atti del 1277 sono intestati al potestà Rinaldo Leoni e quindi probabile che questo nome venisse male interpretato dallo storico Manente, l'unico che ricordi Rinaldo Bovi; ed è altrettanto probabile che fra Giulio Bovi ne venne a conoscenza dallo stesso Manente e per tramandare il ricordo di questo stesso antenato, ne commissionò il ritratto che doveva avere tutta l'apparenza di un'opera antica. Questo monumento venne rimosso dalla chiesa di S. Giovanni Battista e dal Fumi donata al Museo dell'Opera del Duomo dove venne murato nel vestibolo (Fumi, 1886, pp. 192-198). Dall'inventario generale dell'Opera del Duomo del 1933 l'opera risulta collocata a pianterreno del museo (p. 90, n. 23)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000064809
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio dell'Umbria
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell'Umbria
  • DATA DI COMPILAZIONE 1994
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2012
  • ISCRIZIONI L'iscrizione è incisa su quindici registri - "RAYNALDI BOVI NOB. BONONIEN./ DE ANNO MCCLXXVII/ URBISVETERIS PRAETORIS/EFFIGIEM/ UT/ OBSEQIUM ET GRATUM ANIMUM/ ERGA HANC PRAECLARISSIMAM URBEM/ TANTI VIRI PATRIAE ET FAMILIAE DECUS/ AETERNITATI RESTITUERET/ FR. IULIUS BOVIUS PATRIC. BONONIEN./ S. IOIS HYEROLOSOLIMIT. EQUES/ MAGNUS ANGLIAE PRIOR/S. IO.URBIS VET. PRAECEPTOR/EXPOSUIT ANNO REPAR.SAL MDCCVI" - capitale - a incisione - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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