San Domenico. San Domenico
Croce latina con terminazioni dei bracci quadrilobati. All'interno dei quadrilobi sono raffigurati i simboli degli Evangelisti: in alto l'aquila, a sinistra il leone, a destra il toro e in absso l'angelo. I quadrilobi sono ornati con sferette avvitate, tre per ciascun quadrilobo, due in quello inferiore. Cristo è raffigurato nell'iconografia di Cristo Patiens: ha capo reclinato verso sinistra, non ha aureola, i fianchi sono coperti da un panneggio di tessuto. I bracci della croce sono decorati con motivi fitomorfi incisi. Il verso della croce è decorato con motivi fitomorfi incisi e, al centro, con scritta "IHS" e piccola croce. La base della croce è lobata ed ha l'orlo lavorato a traforo e collo decorato con motivi fitomorfi incisi e rilievi raffiguranti alternativamente scudi e busti di santi, entrambi con iscrizioni: scudo con iscrizioni "DOMINUS TECU"; busto di S. Vittoria; scudo con iscrizione "AVE MARIA"; busto di S. Domenico; scudo con iscrizione "GRATIA PLENA"; busto di santo con lunghi capelli e cartiglio tra le mani. Sopra quest'ultimo santo uno scudo con incisa una torre che poggia su due ali. Il fusto è di forma esagonale, ha disegni riproducenti finestre bifore gotiche e in basso reca, uno per ciascuno lato, un quadrato con fiore. Alla sommità nodo esagonale ornato d
- OGGETTO croce d'altare
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MATERIA E TECNICA
Ottone
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ATTRIBUZIONI
Ravelli Maurizio (attribuito): incisore
- LOCALIZZAZIONE Basilica Cattedrale di Maria SS.ma Assunta
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La croce d'altare poggia su una base e si colloca al centro dell'altare, sulla mensa sul gradino più alto o al centro del tabernacolo. Essa è generalmente costituita in metallo (oro , argento, bronzo ottone). A partire dalla metà del sec. IV la croce cominciò ad apparire come oggetto autonomo. L'immagine del Crocefisso, inizialmente non compariva; iniziò a riscontrarsi solo intorno, prevalentemente nell'iconografia del Christus patiens. Fin dai tempi si configurano due tipologie essenziali: la croce pensile e la croce processionale, dalla quale è derivata la croce d'altare. La croce processionale era scomponibile, così staccando l'asta e innestando la croce su una base apposita poteva essere collocata sopra la mensa, come testimoniano le rubriche dell' ORDO ROMANUS, XI, della metà del secolo XII, relative alla processione della candelora. L'immagine di Gesù crocifisso veniva resa obbligatorio dal messale di Pio V e dal CAERIMONIALE EPISCOPORUM . Cristo crocifisso può essere accompagnato dall'immagine degli Evangelisti (e dei loro simboli), della Madonna e San Giovanni, di altri santi, generalmente lavorato a sbalzo. Dal secolo XVII la croce veniva a comporre un elemento dell'arredo d'altare con i candelieri o candelabri. Questo crocefisso è opera di Maurizio Ravelli, orafo orvietano (1885/ 1975) come è testimoniato dalla scritta incisa sotto il piede della base. Tale opera, in base a considerazioni stilistiche si può assegnare agli anni anteriori 1940 circa
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000060847
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell'Umbria
- DATA DI COMPILAZIONE 1994
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2012
- ISCRIZIONI sul piede della croce (in scudo) - DOMINUS/ TECU - Ravelli Maurizio - a caratteri capitali - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0