Madonna De Braye
calco di scultura,
ca 1933 - ca 1933
Il volto ha una particolare acconciatura alta con corona e diadema e ai lati scende un velo appena accennato. Ha pupille non incise; porta orecchini a forma di ghianda e collana con lunola. Presenta un accennato drappeggio della veste. Il bordo esterno destro è scheggiato, come la punta del naso; tra le sopracciglia vi è un solco. Attorno al collo c'è un anello di fil di ferro
- OGGETTO calco di scultura
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MATERIA E TECNICA
GESSO
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MISURE
Altezza: 33 cm
Larghezza: 28 cm
- AMBITO CULTURALE Bottega Italiana
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo dell'Opera del Duomo
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Soliano
- INDIRIZZO Piazza Duomo, 24, Orvieto (TR)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Questo calco viene ricordato nell'inventario generale dell'Opera del Duomo del 1933 come "calco della testa della Madonna del monumento arnolfiano" tra i gessi presenti nella sala del pianterreno del Palazzo Soliano (Inventario, 1933, p. 93, n. 47). Si riferisce infatti alla Madonna del monumento funebre del card. francese Guglielmo De Braye (morto nel 1282), opera di Arnolfo di Cambio (1240/45-1302/10), come documenta un'epigrafe collocata ora sotto la Vergine. Il monumento era in origine situato nel corpo longitudinale della chiesa di S. Domenico a Orvieto; nel XVII secolo la chiesa venne parzialmente demolita e il monumento fu smontato e smembrato e in parte ricomposto nel braccio meridionale del transetto nel 1894 la chiesa fu sconsacrata e parte dei pezzi erraticci e frammentari del monumento andarono dispersi, parte finirono nel Museo dell'Opera del Duomo, dove tuttora sono conservati. La sistemazione attuale del monumento è frutto di un "libero montaggio di fantasia, operato nel Seicento" (Romanini, 1983, p. 158) che comunque offre un'idea approssimativa dcello schema di origine. In questo sepolcro a muro il gruppo della Vergine in trono con il Bambino si trova alla sommità del complesso, tra S. Domenico e S. Marco con il defunto risorto; in basso vi è il sarcofago in forma di "camera" funebre con la figura del vecchio "giacente", assistito da accoliti in atto di chiudere le cortine e un alto basamento con finta galleria. Una ricca documentazione sul monumento si trova presso l'Archivio Centrale dello Stato di Roma, fondo Direzione Generale Antichità e Belle Arti, che riguarda gli anni dal 1868 al 1925(cfr. Refice, 1988, pp. 141-52). Tali documenti testimoniano l'interesse per lo stato di conservazione del monumento e il dibattito sui progetti di ricostruirlo nelle sue forme originali (cfr. in proposito Paniconi, 1906; Fiocca, 1911; Romanini, 1969 e 1983). Probabilmente il calco delo volto della Madonna venne realizzato in questo periodo
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000060520
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio dell'Umbria
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell'Umbria
- DATA DI COMPILAZIONE 1994
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0