candeliere da chiesa, serie di Borgiani Michele (attribuito) (sec. XVIII)

candeliere da chiesa, 1711 - 1712

La base a sezione triangolare ha tre piedini a forma di voluta; le volute angolari sono ornate in alto con dei fiori con tre corolle e lunghi pistilli. Ogni lato della abse presenta al centro uno scudo con lo stemma dell'opera del Duomo, sotto cui si trova un cherubino. Il fusto ha un noso a vaso riccamente decorato con volute, motivi fitomorfi e tre cherubini; il balaustro a sei lati è ornato con volute a motivi fitomorfi. Il candelabro termina con un piattello ornato nella parte inferiore a godronatura e piccole foglie alternati, con uno sgocciolatoio a semplice fascia ed un puntale metallico. Sono presenti alcune fratture e segni evidenti di riparazioni (grappe metalliche e chiodi). Il candeliere è fissato con un perno e una staffa metallica ad una base di legno a sezione triangolare, che presenta tracce di doratura

  • OGGETTO candeliere da chiesa
  • MATERIA E TECNICA ARGENTO
  • ATTRIBUZIONI Borgiani Michele (attribuito)
  • LOCALIZZAZIONE Orvieto (TR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Sostegno per più candele o per cero, il candelabro è utilizzato nella liturgia sin dai primi tempi del Cristianesimo, insieme al candeliere da cui si differenzia anche per le grandi dimensioni. Il "Liber Pontificalis" ricorda quelli in oro e bronzo donati da Papa Silvestro alle basiliche costantiniane. Fino al IX secolo i candelabri erano posti a terra ai lati dell'altare. Nel periodo carolingio essi divennero più elaborati, a più bracci e realizzati in materiali preziosi, come nel periodo romanico e gotico, in relazione alle teorie sulla luce quale espressione di realtàdi ordine superiore. Le dimensioni si ridussero quando i candelabri vennero poggiati sull'altare, uso iniziato nel secolo XI che si stabilizzò dopo il XV secolo. Questi sei candelabri sono ricordati nell'Inventario dell'Ing. carlo Franci (1880, p. 46, n. 343) e datati al 1868. Per Bartella questi sei candelabri sono un rifacimento di quelli dell'altare maggiore rovinati e rotti in più punti ad opera dell'argentiere romano Michele Borgiani (Roma, 1658-1732), che viene pagato per il lavoro nel 1711 e 1712 (Bartella, 1973, p.8)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000060410
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio dell'Umbria
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio e per il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico dell'Umbria
  • DATA DI COMPILAZIONE 1994
  • ISCRIZIONI entro ogni scudo della base - O.P.S.M - lettere capitali -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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