motivi decorativi vegetali

lampada, 1858 - 1858

Lampadario in ferro battuto composto da un corpo allungato, lavorato con decoro fitomorfo (rose) e girali. La parte centrale, sempre con lo stesso motivo decorativo, si allarga a formare un ovale, al cui centro è contenuta l'effige di una colomba su base a raggi. da esso pendono tre lampade "a vaso", decorate, di cui la centrale è la più grande delle altre

  • OGGETTO lampada
  • MATERIA E TECNICA ferro/ argentatura/ doratura
  • ATTRIBUZIONI Belli Vincenzo (attribuito): esecutore
    Vespignani Virgilio (attribuito)
  • LOCALIZZAZIONE Basilica Cattedrale di Maria SS.ma Assunta
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il Perali riporta notizia di questo lampadario, opera probabilmente di un artigiano locale; l'autore dice che questo era un tempo posto all'interno della Cappella Nuova con otto lampade d'argento, e che le tre che da esso ora pendono, sono di più recente fattura (XIX sec.), mentre il lampadario in ferro battuto è forse del XVI sec. (Perali, 1979, p. 284-285). Il Bartella (1973, p. 10 ricorda che le tre lampade di argento vennero realizzate nel 1858 da Vincenzo Belli, argentiere romano divenuto maestro nel 1828 e morto nel 1859 per sostituire quelle rubate nel 1840. Il modello della lampada centrale fu modificata dall'architetto romano Virgilio Vespignani (1808-1882, il quale in occasione del viaggio ad Orvieto di Pio IX nel 1857 restaurò il Palazzo dell'Opera del Duomo, che venne dotato di una loggia delle Benedizioni; sempre ad Orvieto egli compì il restauro in stile neoclassico della chiesa di Santa Maria dei Servi e realizzò il teatro Mancinelli, già iniziato nel 1844 su progetto dell'architetto Santini di Perugia. Secondo il Piccolomini Adami va attribuito all'architetto Vespignani, il disegno i tutte e tre le lampade, che andarono a sostituire le "quattordici lampade di argento derubate la notte tra il 10 e l'11 gennaio 1840, lavorate in Roma nel 1615 dall'argentiere Girolamo Pecorelli di Orvieto, nonchè di quella regalata da Mons. Francesco Ravizza che costò scudi trecento". (Piccolomini Adami, 1883, p. 124, n.1)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000060350A
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio dell'Umbria
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell'Umbria
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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