tabernacolo murale, insieme di Andrea di Cione detto Orcagna (e aiuti) (sec. XIV)

tabernacolo murale,

Edicola marmorea su alto basamento con cornici di vario spessore ornate da tarsie marmoree (bianche, rosse e nere) a disegni geometrici. Prospetto inquadrato da 2 pilastri decorati da fasce a mosaico con motivi geometrici. L'apertura centrale, a luce rettangolare, è incorniciata da fasce alternate di foglie di acanto e grappoli d’uva, more e ghiande su fondo a mosaico. Al di sopra del cornicione aggettante vi è la cuspide, fiancheggiata da 2 pinnacoli: nella parte inferiore, all’interno di un arco polilobato, è raffigurato l’Agnus Dei su fondo in marmo rosso; la parte superiore è ornata dalla figura a bassorilievo del Cristo benedicente tra 2 testine angeliche. I 2 rilievi sono separati da un arco decorato a fasce alternate, in cui si ripetono i motivi dell’incorniciatura della porta. Lungo il profilo esterno della cuspide vi sono 5 gattoni per lato e sulla sommità un fiore cruciforme. I fianchi dell’edicola presentano al centro un pannello rettangolare con decori marmorei, foglie con racemi su fondo a mosaico, circondato da cornici multiple con gli stessi motivi presenti sul fronte (foglie di acanto, more, ghiande e uva); il coronamento è costituito da una cuspide con arco ogivale trilobato al centro e 6 gattoni lungo il profilo, con ai lati 2 guglie ornate da fasce a mosaico

  • OGGETTO tabernacolo murale
  • MATERIA E TECNICA marmo/ scultura/ intarsio
  • ATTRIBUZIONI Andrea Di Cione Detto Orcagna (e Aiuti)
  • LOCALIZZAZIONE Basilica Cattedrale di Maria Santissima Assunta già Santa Maria della Stella
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L’edicola marmorea in stile gotico si trova dietro l’altare della Cappella e custodisce il Corporale del miracolo di Bolsena. Venne realizzata sotto la direzione di Andrea Orcagna, capomastro dell’Opera del Duomo dal 1358 al 1362, il quale, come risulta da un documento del 14 giugno 1368, si era impegnato “di far murare e di far imagini, dipingere di pinnello, mectare de mosaico, far lustrare le figure facte de marmo” (Fumi, 1891, p. 311). In un documento del 12 maggio 1358 viene ricordato “M. Nicolao de Senis […] ad designandum modum tabernaculi in palatio pape pro XIIII pro die” (A.O.D. Orvieto, Cam. V): questo maestro, che disegnò la cornice del tabernacolo (Perali), è, secondo Fumi, Nicola Nuti senese, capomastro del Duomo nel 1330 e nel 1345, il quale lavorò anche nel coro. Nel luglio dello stesso anno (1358), Morico Petrucciani viene impiegato come manodopera per lavori di muratura e il 24 dicembre del 1361 gli viene pagato il salario di tre giorni “quibus muravit in tabernaculo” (A.O.D. Orvieto, Cam. V, Cam. VI, c. 389). Piccolomini Adami (1883, p. 120) considera autore del tabernacolo Petrucciani, che per Fumi è invece un semplice scalpellino. Le cornici di macinello furono lavorate da Bucciarello di Vanne e compagni nel 1360 (A.O.D. Orvieto, Cam. IV, C. 262 t.), mentre l’esecuzione delle decorazioni in mosaico fu affidata nel gennaio del 1359 a fra’ Giovanni di Buccio Leonardelli (A.O.D. Orvieto, Cam. V, 1359, 5 gennaio). Probabilmente il tabernacolo venne terminato nel 1363, quando sono ricordate le spese di zeppe e grappe di ferro per l’arco fatto di una grande pietra di travertino (“pro copertorio tabernaculi”); gli ultimi interventi riguardano la doratura delle porte nel 1366 (A.O.D. Orvieto, Cam. VII, 1366, 8 agosto). L’anno successivo furono realizzate le scale per aggiungere la porta (A.O.D. Orvieto, Cam. VIII, 1367, 1 dicembre)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000060302-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio dell'Umbria
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell'Umbria
  • DATA DI COMPILAZIONE 1994
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

BENI COMPONENTI

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