lapide tombale, opera isolata - ambito orvietano (sec. XIX)

lapide tombale, 1838 - 1838

La lastra è collocata all'altezza della prima colonna della navata sul lato sinistro, unita per il lato lungo alla lastra tombale della famiglia Magnuti. Vi è incisa una lunga iscrizione

  • OGGETTO lapide tombale
  • MATERIA E TECNICA marmo rosso di Prodo
  • AMBITO CULTURALE Ambito Orvietano
  • LOCALIZZAZIONE Basilica Cattedrale di Maria SS.ma Assunta
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il pavimento del Duomo di Orvieto venne iniziato nel 1347, quando era capomastro Andrea Pisano; fu realizzato con lastre di marmo rosso di Prodo già usato dal 1330 per lastricare lo "spazzo", ossia il sagrato antistante la facciata e fu poi continuato negli anni successivi. La pavimentazione venne rinnovata dall'agosto del 1955 al marzo del 1956. In tale occasione sotto il vecchio pavimento costellato di lapidi sepolcrali sono state rinvenute molte tombe; inoltre è stata conservata la parte centrale del pavimento in marmi bianchi e rossi con gigli dei Farnesi e sono state riprodotte le iscrizioni delle tombe gentilizie, di quelle del clero e delle categorie artigiane della città impiegando lo stesso calcare di Prodo già usato nel XIV secolo. In tale modo secondo il Bonelli nel rifare il pavimento "si è ripetuto il grosso errore dei trecentisti" poiche "il calcare di Prodo di un rosso bruno che può variare fino al rosa pallido e slavato [...] porta uno stridente insanabile contrasto con la tonalità esclusivamente grigia dell'interno e turba e intacca l'armonia cromatica dell'insieme". Alcune lastre del vecchio pavimento furono utilizzate per lastricare il vialetto che conduce alla cripta dei nuovi vescovi. Questa lastra tomabale venne realizzata nel 1838 per opera di Giuseppe Frezzolini a ricordo del compositore Giuseppe Pedota, che studiò al Conservatorio della Pietà dei Turchini a Napoli e che nel 1722 ebbe l'incarico di maestrino. Nel 1778 si trasferì ad Orvieto dove aveva avuto la nomina a maestro di cappella del Duomo. Qui svolse attività anche di insegnante e compositore. Giuseppe Frezzolini basso, comico, studiò canto nella città natale con Giuseppe Pedota. Debuttò probabilmente a Terni nel 1819 nel "Don Marcantonio" di Pavesi. Divenne ben presto uno specialista nel repertorio comico donizzettiano e per molti anni fece parte delle compagnie del celebre impresario Lamari
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000060127
  • NUMERO D'INVENTARIO Sopr. BAAAS PG Inv. Scheda n. 12880
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio dell'Umbria
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell'Umbria
  • ISCRIZIONI lungo tutta la lapide - GIUSEPPE PEDOTA DI ALTAMURA/QUI GIACE/PROBO SAGGIO RELIGIOSO/DI CIMAROSA E PAESIELLO/NELLA MUSICALE ARTE SOMMO PROFONDO EMULATORE/DELLA CAPPELLA DI QUESTO TEMPIO/[...]DI CINQUE DECENNJ REGOLATORE SAPIENTISSIMO [...]AUSI DEI CIRCHI ALLO SPLENDORE DELLE CORTI/DOVE FAMA IL CHIAMAVA/LA GLORIA DI OFFERIRE AL SOLO ETERNO/LA SOAVITA' DI SUE ARMONIE/CANDIDAMENTE ANTEPOSE. AMORE E RIVERENZA DI DISCEPOLO/NON TEMA CHE DI TANT'UOMO/LA VASTA RISONANZA CHE NELL'OBLIO SI SPERDA/SPINGEVA GIUSEPPE FREZZOLINI/RICOPRIRNE CON QUESTO UMILE SASSO LE OSSA ONORANDE/L'ANNO MDCCCXXXVIII/SETTIMO DEL SUO RIPOSO NEL SIGNORE - capitale - a incisione - italiano
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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