Santi

reliquiario, ca 1290 - ca 1310
Maestro Di Sant'alò (attribuito)
notizie fine sec. XIII-inizio sec. XIV

Sul recto dell'oggetto, nei pressi del bordo, corre un'ornamentazione punzonata costituita da una doppia fila di punti racchiudente un leggero graffito a palmette. Lungo il perimetro della tavoletta sono infilate delle perle di vetro colorato. Il reliquiario presenta in alto un incasso tripartito contenente le reliquie dei santi che troviamo raffigurati in basso, il fondo dorato -in corrispondenza del bordo e delle aureole- è decorato a rosette con la punzonatura; il retro è dipinto a finto marmo

  • OGGETTO reliquiario
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a tempera
    vetro/ pittura
  • ATTRIBUZIONI Maestro Di Sant'alò (attribuito): esecutore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Pinacoteca Comunale
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Comunale
  • INDIRIZZO Spoleto, Spoleto (PG)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La storia del gruppo di oggetti (la croce-reliquiario, i due reliquiari a tavoletta e l'icona col Redentore) è questa: Gregorio IX eletto papa nel 1227, riconsacrò la chiesa delle Benedettine -cioè San Paolo inter vineas- e fece loro dono di preziose reliquie, custodite poi nelle incassature di questi reliquiari che seguirono le religiose nei loro trasferimenti successivi (a Sant'Agata nel 1396, poi a Sant'Ansano, quindi nel 1885 in Sant'Alo). Negli anni Sessanta il Comune di Spoleto si interessò all'acquisto di tutto il gruppo anche perchè il trasferimento delle monache Benedettine dal monastero di sant'Alò a quello di santa Lucia a Trevi comportava l'allontanamento da Spoleto dei preziosi manufatti; vengono acquistati dallo Stato nel 1974 e successivamente collocati presso la Galleria Nazionale dell'Umbria e infine depositati nella Pinacoteca Comunale di Spoleto nel 1982. La storia critica del piccolo complesso (escludendo l'icona con la figura del Redentore) nasce col Faloci Pulignani (1909) che ne scioglie le iscrizioni e lo data prima del 1276, mettendone in risalto l'altissimo interesse agiografico. Fu letteralmente riscoperto dal Toscano (1953) che ne rintraccia le componenti stilistiche nell'ambiente cimabuesco e cavalliniano e lo mette in relazione con la croce n. 74 della Galleria perugina e con l'opera del Maestro delle Palazze. Il Longhi (1973) riconosce l'alta qualità del pittore che esegue l'opera, ma lo definisce come una personalità squisitamente umbra. Ancora il Toscano (1974) avvicina ai santi delle tavolette un frammento di affresco con una testa d'angelo in Santa Maria di Morro presso Spoleto; infine il Todini riconferma trattarsi di un artista spoletino che rielabora elementi della tradizione romana e assisiate e che si pone come l'immediato antecedente del grande Maestro di Cesi
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000017270A
  • NUMERO D'INVENTARIO 1078
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio dell'Umbria
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio e per il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico dell'Umbria
  • ISCRIZIONI sui margini superiore e inferiore del dipinto - IN ISTA TABULA SUNT RELIQUIE SANCTORUM MARTIRORUM SCILICET SANCTI STEPANI SANCTI BLASII SANCTI JOHANNI CRISOSTIMI SANCTI CRISTOFORI SANCTORUM GERVASII ET PROTASII SANCTI VINCENTII SANCTI EUSTACHII SANCTI PANTALEONIS SANCTI BONIFATII SANCTI HERASMI - corsivo - a pennello - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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