Madonna della Stella
pala d'altare
1260 - 1280
Maestro Della Madonna Di San Brizio (attribuito)
Orvieto, sec. XIII
Sul fondo d'oro, contenuto in un raggio iridato, nella cuspide della tavola, compare il volto del Cristo, barbato, con gli occhi volti vesro sinsitra. Al di sotto è la Vergine, con tunica manto e capo velato, seduta su un ricco trono con schienale e suppedaneo, sorretto da pilastrini decorati con motivi cosmateschi e sormontati da cuspidi a fogli d'acanto, rivestito di preziose stoffe operate. La Vergine, col volto lievemente in scorcio, tiene tra le braccia il bambino, con tunica pallio e aureola crucisignata, che nella sinistra reca un libro e con la destra accenna ad un gesto di benedizione. Ai lati del trono si dispongono quattro mezze figure di angeli alati, due per parte,; la coppia superiore reca tra le mani due corone
- OGGETTO pala d'altare
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MATERIA E TECNICA
LEGNO
stucco/ doratura
stucco/ pittura
tavola/ pittura a tempera
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MISURE
Altezza: 101
Larghezza: 190
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ATTRIBUZIONI
Maestro Della Madonna Di San Brizio (attribuito)
- LOCALIZZAZIONE Orvieto (TR)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'icona della Madonna della Stella veniva già menzionata dal Toesca 81951, p. 678) che l'attribuiva ad un seguage di Duccio: bisogna ricordare però che a quel tempo la tavola non era stata ancora ripulita (Quinta mostra delle opere restaurate 1964), per cui il giudizio dell'autore risultava falsato dalle consizioni di alterata leggibilità dell'opera. In realtà il testo base su cui si può fare riferimento per un apiù cotrretta analisi dell'icona è la Madonna dei Servi di Orvieto di Coppo di Marcovaldo (1265-68) (Toesca 1951, p. 443; F. Bologna, La pittura italiana delle origini, Roma 1978, pp. 96-7, fig. 64): entrambe le opere infatti presentano delle caratteristiche stilistiche ed iconografiche analoghe. La tavola di Coppo di Marcovaldo inoltre svela di aver subito delle ridipinture nelle figure principali già in epoca antica (A. Conti, Appunti pistoiesi, in "Annali delal Scuola Superiore di Pisa", Pisa 19171, p. 119 e Storia del restauro e della conservazione delle opere d'arte, Milano 1973, p. 35), consistenti proprio in quelle particolari ombreggiature che l'apparentano all'icona di San Brizio : sulla base di questa considerazione alcuni autori (Boskowits 1977, p. 94) hanno titenuto che i ritocchi siano stati eseguiti proprio dal Maestro della Madonna di San Brizio, sebbene l'analisi ravvicinata di queste aggiunte non poss confermarlo, ma anzi possa indurre a pensare anche ad un intervento relativamente più recente (G.Testa-R.Davanzo, Dalla raccolta alla musealizzazione: per un arilettura del Museo dell'Opera del Duomo di Orvieto, mostra "Conservazione tra teoria e prassi", Orvieto 1984, catal., mostra Tosi 1984 pp. 13-4. Si è tentato comunque di ricostruire la persoanlità e l'opera dell'omonimo artista dell'icona, ipotizzando che si possa trattare di un pittore di cultura umbra, formatosi nel cantiere della Chiesa Superiore di Assisi intorno al 1280 (Bologna 1969). Non è infatti difficile cogliere i dati di un momento artistico più avanzato rispetto a quello di Coppo, e più prossimo al clima culturale del cantiere assisiate: a questo contesto rimanda soprattutto il volto del Cristo nella cuspide: la tavola inoltre mostra un gusto per la nitida definizione di profili e dei giochi linearistici, che potrebbero indicare la compresenza di influssi senesi nella cultura dell'anonimo artista. Un altro dato è la presenza di decori di tipo "cosmatesco", elemento che ancora una volta rimanda all'ambiente romano ed umbro. La datazione proposta entro il 1280 (Boskowits 1977) sembra un pò troppo perentoria, tenuto conto anche dei rapporti con Assisi; altri autori (Santi 1965) preferiscono una collocazione al primo decennio del 1300. In origine l'icona era venerata in un'apposita cappella, oggi non più esistente: di lì fu spostata nella Cappella di S. Brizio nel 1622 (Fumi 1891)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000016152-1
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio dell'Umbria
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio e per il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico dell'Umbria
- DATA DI COMPILAZIONE 1990
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0