figura femminile con copricapo

scultura,
Giovanni Pisano (bottega)
1248 ca./ 1314-1319

Scultura in marmo raffigurante una figura femminile con copricapo

  • OGGETTO scultura
  • MATERIA E TECNICA marmo di San Giuliano/ scultura
  • ATTRIBUZIONI Giovanni Pisano (bottega): esecutore
  • LOCALIZZAZIONE Museo dell'Opera del Duomo
  • INDIRIZZO Piazza del Duomo, Pisa (PI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Agli inizi degli anni Settanta del Duecento, Giovanni doveva già sovrintendere ai lavori per la decorazione scultorea del battistero di Pisa. Giorgio Vasari, nell'introdurre la biografia del più giovane dei Pisano, di cui dà un giudizio assai lusinghiero, immagina tra il padre e il figlio una specie di passaggio del testimone: "Ebbe [...] Nicola un figliolo chiamato Giovanni, il quale perché seguitò sempre il padre e sotto la disciplina di lui attese alla scultura et all'architettura, in pochi anni divenne non solo eguale al padre, ma in alcuna cosa superiore; onde essendo già vecchio, Nicola si ritirò in Pisa e lì vivendo quietamente lasciava d'ogni cosa il governo al figliolo". Già sotto la guida di Nicola si era provveduto a rifinire con diverse sculture la struttura architettonica del battistero, ponendo una serie di busti e mascheroni di gusto antichizzante. Quando Giovanni subentrò al genitore, si pensò di popolare i sovrastanti timpani gotici con colossali busti e vere proprie figure intere di personaggi laici e religiosi. Il fatto che queste sculture dovessero godersi a grande distanza consentì di sottoporre i blocchi di marmo di San Giuliano a una scappellatura più rapida e sommaria, con un modo di procedere significativamente diverso rispetto a quello adottato da Nicola, che per garantire la leggibilità delle immagini a lungo raggio accentuava semplicemente i tratti facciali. Le ventitré statuette poggianti su basi semicircolari, appaiono oggi mal giudicabili, soprattutto per il loro stato di conservazione, sebbene sia ancora leggibile in esse un forte dinamismo e uno stile evidentemente abbreviato. Non tutte di grande qualità, tra cui questa figura femminile con copricapo in atteggiamento di danza, se ne distinguono poche degne di nota. A prescindere dalla corrosione causata da tanti secoli di esposizione alle intemperie, la maggior parte di queste sculture è talmente rozza da far pensare che Giovanni, partendo alla volta di Siena, abbia abbandonato l'impresa che venne poi portata a termine da mediocri lapicidi ( tra i quali però aveva il titolo di maestro un Albertino del fu Tommaso che figurava come teste nel documento del 13 marzo 1284 dal quale risulta che Nicola era già morto ). Purtroppo non riusciremo mai a conoscere il loro ordine originario, e quindi è per sempre perso il sottile gioco di rimandi che collegava figura a figura; ma queste figure mosse in passi di danza e in slanci improvvisi si legavano tra loro in cadenza, nello scorrere uguale della parete curva, alternandosi al rintocco regolare delle flèches e a motivi vegetali che concludono i pinnacoli; in questo modo, agli esperimenti di ritmiche sconnesse, elementari, ma violentissime, che avevano luogo nei tabernacoli sottostanti si contrapponeva il gioco liberissimo di queste figure librate nell'aria e nella luce che, con i loro rimandi e le loro libere rime, cingevano di una corona di tenuissima, imprevedibile invenzione spaziale la mole rigorosa del battistero. Il principio della ripresa a distanza dei ritmi interrotti, essenziale nell'architettura e nella scultura "gotiche" d'oltralpe, trova qui una delle sue applicazioni più felici. Giovanni, più o meno negli stessi anni in cui si dedicava al gioco sottile di allusioni teologiche insito nel complesso delle statue della facciata del duomo di Siena, concepì questa corona di portatori di reliquie del battistero, ispirata non solo al semplice concetto che le reliquie dei santi sono insieme il trofeo e l'usbergo della chiesa pisana
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900769173
  • NUMERO D'INVENTARIO 2014OPAOA00769173
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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