progetti per il tamburo e il ballatoio di S. Maria del Fiore a Firenze/ studio per il tamburo di S. Maria del Fiore a Firenze
disegno,
ca 1519 - ca 1520
Buonarroti Michelangelo (1475/ 1564)
1475/ 1564
Sul recto e sul verso sono presenti progetti per il tamburo e il ballatoio di Santa Maria del Fiore
- OGGETTO disegno
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MATERIA E TECNICA
carta/ matita rossa
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ATTRIBUZIONI
Buonarroti Michelangelo (1475/ 1564): disegnatore
- LOCALIZZAZIONE Casa Buonarroti
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Dal 1908 Thode aveva già capito che questo foglio doveva essere collegato, insieme al foglio 50 A, agli sforzi di Michelangelo per trovare una soluzione adeguata al difficile problema del ballatoio di Santa Maria del Fiore. Per quanto riguarda la cronologia, le datazioni oscillano fra il 1516, anno del ritorno di Michelangelo a Firenze, e, con più frequenza, il 1520 circa, anno della minuta della lettera sul verso del foglio. A questo proposito va notato che la parola "questo" dell'ultima linea della minuta si sovrappone allo schizzo a matita rossa: pertanto, la data della lettera offre solo un termine ante quem, con una cronologia plausibile tra il 1519-20. La soluzione studiata dal Buonarroti nel foglio 66 A, da integrare con gli schizzi del foglio 50 A, è grandiosa. Il progetto, messo in opera da Baccio d'Agnolo, forse in collaborazione con Nanni di Baccio Bigio, era stato criticato con sarcasmo da Michelangelo perchè il piccolo loggiato era schiacciato dalla mole della cupola. Il Buonarroti pensò invece di modificare la decorazione dell'incrostatura del tamburo e di incorniciare ogni faccia dell'ottagono fra due colonne sormontate da capitelli compositi a sostegno di un'imponente trabeazione a tre fasce. L'originale soluzione michelangiolesca riprendeva, sviluppandole, le idee elaborate da Bramante per la cupola della Torre Borgia in Vaticano, un'opera che egli conosceva bene poiché venne eretta mentre egli stava affrescando la volta della Cappella Sistina
- TIPOLOGIA SCHEDA Disegni
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900747323
- NUMERO D'INVENTARIO Inventario degli oggetti d'arte 66 A
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
- DATA DI COMPILAZIONE 2012
- ISCRIZIONI margine superiore - Monsignore, io prego la Vostra Reverendissima Signoria non chome servo amicho o s[ervo], perch'[io]/ non merito esser né ll'uno né ll'altro, ma chome omo vile, povero/ e macto, che facci che Bastiano Venitiano pictore abi, poi ch'è morto/ Rafaello, qualche parte de' lavori di palazo; e quando paia a vostra Signoria/ innun mi pari gictar via el servitio, penso che ancora nel servire/ e' macti, che rare volte si potrebe trovare qualche dolceza, chome/ nelle cipolle per mutar cibo fa cholui che è infastidito da' chaponi. Degl'uomini grand di chonto ne servite el dì. Prego vostra Signoria provi in/ questo a me; el servitio fia grandissimo,/ e so farà onore a quella./ E Bastiano decto è valente omo/ e se fia gictato in me, non fia così/ in Bastiano, perchè son certo farà onore a vostra Signoria - Buonarroti, Michelangelo - a inchiostro -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0