Madonna con Bambino
disegno,
ca 1525 - ca 1525
Buonarroti Michelangelo (1475/ 1564)
1475/ 1564
n.p
- OGGETTO disegno
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MATERIA E TECNICA
carta preparata/ matita nera/ matita rossa/ gessetto
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ATTRIBUZIONI
Buonarroti Michelangelo (1475/ 1564): disegnatore
- LOCALIZZAZIONE Casa Buonarroti
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Eseguito su supporto ottenuto incollando uno accanto all'altro due fogli, questo disegno è stato definito "cartone" o "cartonetto"; ma in nessun modo vi si può ritrovare la fase preparatoria di una qualsivoglia opera a noi nota, di Michelangelo o di artista a lui legato. E' invece illuminante pensare a questo pezzo, senza confronti nel corpus dei disegni di Michelangelo, come alla meditazione, continuamente ricorrente alla mente dell'artista, su una maternità troppo dolorosa per riuscire a concludere il proprio rapporto d'amore col figlio. Il più notevole pentimento del foglio rivela non a caso che Michelangelo in un primo momento aveva disegnato il volto della Madonna di profilo, con gli occhi rivolti in basso a guardare il Bambino: reminiscenza di una tradizione di tenerezza madre-figlio che l'artista, qui e tanto spesso altrove, non riesce ad accettare dai suoi maestri, approdando invece a una drammatica assenza di dialogo. L'immagine della madre che noi vediamo ha infatti positura ed espressione del tutto scisse dal Bambino attaccato al suo seno, e uno sguardo nel quale si è vista un'assorta assenza, ma anche il perdersi nel presagio di future sventure. Da un punto di vista meramente psicologico e di contenuto, senza dubbio l'enigma di questo sguardo è già intuito da Michelangelo adolescente nella Madonna della Scala; ma l'idea si evolve anche stilisticamente nel tempo, fino a trovare un suo vertice nella misteriosa Madonna della sagrestia Nuova: le innegabili assonanze con quell'opera sublime di questo foglio permette la datazione accettata. Numerosi pentimenti si osservano anche nel Bambino, la cui testa è tratteggiata con un delicato uso del chiaroscuro che la rende simile a quella della Madre; mentre il corpo, sbozzato e rifinito con effetti di illusione pittorica, è del tutto privo di sacralità, come condensa efficacemente Paola Barocchi quando parla del "risentito plasticismo del putto". A proposito del quale si potrebbe tuttavia ipotizzare, nel sovrapporsi delle tecniche, come già notato da alcuni critici, un intervento successivo a Michelangelo. Secondo il Tolnay, infatti, "nelle opere non finite di Michelangelo non compare mai la netta contrapposizione qui esistente tra le superfici sommariamente indicate della figura della Madonna e quelle lisce e illuminate del torso, del braccio e della gamba destra del Bambino, ma c'è sempre una graduale transizione tra le due fasi". La disparità espressiva e di resa tecnica delle due figure rende senza dubbio problematica e non facile la lettura generale del disegno; rimane tuttavia inspiegabile che, pur di negare la paternità michelangiolesca di questo capolavoro, si sia ricorsi anche a questa disparità, da parte di pochi studiosi, della statura però di un Berenson (che l'attribuì al Bugiardini) o di un Dussler. D'altra parte, si deve ricordare che l'occhio infallibile di Wilde aveva visto giusto, riconoscendone la bellezza suprema e l'autografia certa del disegno. Già Michelangelo il Giovane aveva esaltato l'eccellenza del "cartonetto", collocandolo nella Camera degli Angioli, cioè nel centro, anche spirituale, delle sale secentesche da lui allestite al piano nobile della Casa. La fama del disegno toccò il suo culmine nel corso dell'Ottocento, e specialmente nell'occasione del centenario michelangiolesco del 1875, quando la mostra di disegni della Casa Buonarroti, ebbe visitatori provenienti da tutta l'Europa. Risale probabilmente a quegli anni un intervento scoperto nel corso di un recente restauro: Pina Ragionieri ebbe modo di notare personalmente che la stessa matita che aveva apposto il numero di inventario 71 al foglio aveva tracciato, nella sua parte superiore, una riga lungo la quale fu poi eseguito, verosimilmente per motivi di incorniciatura, un taglio, che però distrusse al centro parte del velo della Madonna
- TIPOLOGIA SCHEDA Disegni
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900747253
- NUMERO D'INVENTARIO Inventario degli oggetti d'arte 71 F
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
- DATA DI COMPILAZIONE 2012
- ISCRIZIONI in alto a destra - 71 - a inchiostro -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0