Bernardo di Quintavalle distribuisce i propri beni ai poveri/ vestizione di Bernardo di Quintavalle

dipinto murale staccato, post 1370 - ante 1390
Nelli Pietro (attribuito)
1345 ca./ 1419

n.p

  • OGGETTO dipinto murale staccato
  • MATERIA E TECNICA intonaco staccato/ pittura a fresco
  • MISURE Altezza: 147 cm
    Larghezza: 570 cm
  • ATTRIBUZIONI Nelli Pietro (attribuito)
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Del Biondo Giovanni
  • LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Bernardo di Quintavalle, rampollo di una nobile e ricca famiglia, fu il primo seguace di Francesco d'Assisi. Secondo quanto riportano le fonti agiografiche, dopo aver ascoltato un predicatore pronunciare un passo del Vangelo di Matteo fu indotto a spogliarsi dei suoi averi e a distribuirne il ricavato ai poveri, seguendo l'esempio tracciato da Francesco. Questo episodio è raffigurato nella scena sinistra dell'affresco in esame, mentre a destra è illustrata la vestizione di Bernardo per mano dello stesso Francesco. Nonostante certe cadute pittoriche che alterano l'affresco, i caratteri stilistici che esso evidenzia - ad esempio la fisionomia dei personaggi e l'impostazione spaziale delle scene - sembrano in linea con quelli delle altre scene che componevano il vasto ciclo francescano. Pertanto, l'opera può essere inserita nella più generale questione attributiva che ha visto ricondurre la paternità degli affreschi del chiostro prima a Giovanni del Biondo (Baldini 1957, pp.52-53; Becherucci 1983, p.167) e poi, più recentemente, a Pietro Nelli (Tartuferi 2001 e "Oratorio…", 2009, p. 91 e p. 176; cfr. pp. 108-110 per dettagli sulla figura dell'artistai). Quest'ultimo - pittore fiorentino documentato dal 1374 al 1419 ed immatricolato nell'Arte de' Medici e Speziali nel 1382 - fu attivo sia in numerose chiese cittadine che in quelle dei paesi limitrofi, come Bagno a Ripoli o l'Antella. In particolare, come ricorda Tartuferi, egli ebbe un "rapporto stretto e non transitorio" ("Oratorio...", 2009, p. 91) con i francescani di S. Croce, per i quali eseguì anche altre opere (v. "Madonna dell'Umiltà", un tempo conservata in basilica ed ora al Museo dell'Opera di S. Croce oppure la "Crocifissione" dipinta in collaborazione con Niccolò Gerini ed oggi custodita in basilica). Sempre a parere del Tartuferi, che propone per gli affreschi del chiostro una datazione all'ottavo decennio del secolo XIV, essi sono "almeno in parte memore delle scene dell'Antella [Oratorio di Santa Caterina] e si rivelano assai legati stilisticamente agli affreschi nell'ex convento dei Girolamini alle Campora, presso Firenze, databili intorno al 1372" ("Oratorio…", p. 91). In un recente intervento, invece, Federica Baldini, pur concordando con l'attribuzione al Nelli, sposta la realizzazione del ciclo alla fine del nono decennio, confrontandolo con l'opera del Nelli all'ex convento di San Domenico del Maglio a Firenze e notando come ad una data più avanzata fosse più plausibile che il Nelli, ormai più esperto ed affermato, ricevesse una commissione di tale livello ("Oratorio…", pp. 176-177)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA detenzione persona giuridica senza scopo di lucro
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900742433
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Villa Corsini a Castello
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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