sogno del palazzo con le armi
dipinto murale staccato
post 1370 - ante 1390
Nelli Pietro (attribuito)
1345 ca./ 1419
n.p
- OGGETTO dipinto murale staccato
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MATERIA E TECNICA
intonaco staccato/ pittura a fresco/ applicazione su masonite
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MISURE
Altezza: 144 cm
Larghezza: 448 cm
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ATTRIBUZIONI
Nelli Pietro (attribuito)
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ALTRE ATTRIBUZIONI
Del Biondo Giovanni
- LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La scena principale rappresenta un episodio narrato nella "Legenda Maior" di Bonaventura di Bagnoregio (in parte ripreso da fonti precedenti, vedi Tommaso da Celano) riguardo ad una visione di San Francesco. Nel testo si legge che "essendosi il beato Francesco assopito, vide un palazzo splendido e grande con armi guerresche fregiate del segno della croce di Cristo; e chiedendo di chi fossero, da una voce celeste gli fu risposto che esse sarebbero divenute tutte sue e dei suoi soldati". Il sogno parve a Francesco premonitore di un'imminente gloria militare ed egli decise di mettersi in viaggio verso le Puglie al seguito dell'esercito crociato, ma a Spoleto un altro sogno lo farà tornare indietro e compiere un altro passo verso la definitiva conversione. L'attenzione con cui è raffigurato il palazzo, nella resa puntuale delle arcate e nell'evidenza degli stendardi crociati, si inserisce in un generale interesse del pittore per la raffigurazione di vedute architettoniche. In questo senso, si deve ricordare che anche nella "Prima venuta dei francescani a Firenze" - facente parte dello stesso ciclo affrescato sul loggiato del chiostro - si osserva la rappresentazione degli edifici che si affacciano su piazza del Duomo a Firenze, in quella che è una delle più antiche vedute della città. Riguardo allo stato di conservazione dell'affresco - peraltro in generale migliore rispetto ad altre scene del ciclo, essendo comunque ben leggibile il segno delle parti conservate - si rileva come sia invece caduto interamente l'azzurro di lapislazzuli che copriva lo sfondo, lasciando in evidenza la preparazione sottostante di colore rosso. Quanto invece alla questione attributiva, l'affresco pare mostrare caratteri stilistici comparabili con le altre scene del ciclo. Di conseguenza, è riconducibile alla figura del pittore fiorentino Pietro Nelli, che eseguì il ciclo nell'ottavo o nono decennio del secolo XIV. Per dettagli sulle vicende attributive del ciclo pittorico e per la definizione della personalità del Nelli si rimanda alla scheda 09/00742431
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
detenzione persona giuridica senza scopo di lucro
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900655639
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Le Gallerie degli Uffizi
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
- DATA DI COMPILAZIONE 2010
- ISCRIZIONI nella cornice sopra l'affresco - Illeggibile - caratteri gotici - a pennello -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0