ampolline, serie - bottega fiorentina (fine sec. XIX)

ampolline, 1890/ 1899

La base, a sezione circolare, è impostata su un gradino liscio, che una cornice a baccellature raccorda al corpo centrale decorato a baccellature concave, il quale, restringendosi in un breve collo liscio, si collega al corpo ovoidale. Questo è tripartito orizzontalmente da due cornicette bombate e reca, su campo puntinato, sul fondo un cespo di foglie d'acanto. Sulla parte centrale due cartelle ovali, definite da volute affrontate, modanate e perlinate, con al centro gli Evangelisti, si collegano, mediante doppie volute, a mazzi di fiori e di frutti pendenti legati da nastro, su fondo puntinato. Analoga è la decorazione sulla spalla, dove nelle cartelle sono inseriti grappoli d'uva. Il collo, a baccellature concave e provvisto di collarino, termina con un versatoio a beccuccio. Il manico è costituito, al l'estremità inferiore, da una voluta concava a foglia d'acanto, fissata al la cornicetta bombata che delimita la spalla dell'ampolla. (Segue in OSS)

  • OGGETTO ampolline
  • MATERIA E TECNICA argento/ sbalzo/ cesellatura
  • LOCALIZZAZIONE Museo dell'Opera del Duomo
  • INDIRIZZO Piazza del Duomo, Pisa (PI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Insieme al calice (scheda 20000006), al campanello (scheda 20000011), al vassoio portampolle (scheda 20000014), alla palmatoria (scheda 20000007), alla legatura di libro liturgico (scheda 20000012) ed al leggio (scheda 200 00010), le ampolline fanno parte del servizio in argento di proprietà dell'arcivescovo di Pisa Ferdinando Capponi (1835-1903): purtroppo la totale mancanza di notizie documentate impedisce di far luce sul modo in cui questi arredi sono stati acquisiti dall'Opera. Le differenze stilistiche riscontrabili tra i vari oggetti dimostrano che questi non costituiscono un gruppo omogeneo, ma sono stati eseguiti da orafi diversi. Tuttavia, le ampolline, il vassoio portampolle e il campanello, presentando lo stesso repertorio decorativo, devono essere usciti dalla medesima bottega. Il sistema decorativo in stile chiaramente neorinascimentale si basa sulla ripetizione s u ciascun oggetto di alcuni motivi topici, quali le baccellature, le cartelle ovali includenti Evangelisti e Santi oppure l'uva ed il grano, simboli dell'Eucarestia, le foglie d'acanto e, soprattutto, i mazzi di fiori e di frutti pendenti legati da nastro. Questi ultimi costituiscono una delle soluzioni decorative più diffuse a Firenze nella seconda metà del Cinquecento ed ancora nei primi decenni del Seicento. Al gusto in voga in quegli anni rimanda anche il modo in cui è organizzata la decorazione, che, pur essendo fitta, risulta ordinata e disposta razionalmente. Un esempio significativo è rappresentato dalle ampolle, nelle quali i motivi si collocano su fasce orizzontali rigorosamente separate da cornicette bombate. Il contrasto tra fondo puntinato e decorazione lucida accentua il rilievo già pronunciato, che stacca i motivi dalla superficie di fondo, esaltando il plasticsmo. La presenza su questi oggetti di motivi analoghi a quelli sbalzati sulla palmatoria Capponi, come le baccellature, le foglie d'acanto, le ghirlande di fiori, induce ad ipotizzare anche per le ampolle, come per il vassoio e per il campanello, un'origine fiorentina databile sul finire del XI X secolo. D'altra parte non stupirebbe il fatto che l'arcivescovo Capponi acquistasse le proprie suppellettili ad uso liturgico nelle botteghe orafe della sua città natale
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà persona giuridica senza scopo di lucro
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900665740
  • NUMERO D'INVENTARIO 2014OPAOA00665740_a
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
  • DATA DI COMPILAZIONE 2003
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
    2014
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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