Il corpo, leggermente svasato e profilato da un orlo liscio, si restringe in una gola lucida sulla quale è inciso lo stemma Capponi. Una cornice convessa modanata delimita la calotta, che reca, su fondo puntinato, quattro cartelle ovali definite da una coppia di volute modanate affrontate, con al centro un mazzo di fiori e di frutti. Le separano lunghi campi lisci, lucidi e dai lati concavi, che sovrastano due riccioli affrontati. Alla sommità, un giro di baccellature racchiude un piccolo nodo a tronco di cono liscio e lucido, che raccorda la calotta al manico a balaustro. Questo, decorato sul fondo con un doppio giro di foglie d'acanto su campo puntinato e sulla parte superiore con una perlinatura, sorregge un angioletto a mezzo busto a tutto tondo con le mani giunte in preghiera
- OGGETTO campanello
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MATERIA E TECNICA
argento/ sbalzo/ cesellatura/ bulinatura
- AMBITO CULTURALE Bottega Fiorentina
- LOCALIZZAZIONE Museo dell'Opera del Duomo
- INDIRIZZO Piazza del Duomo, Pisa (PI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Insieme al calice (scheda 20000006), alle ampolline (scheda 20000013), al vassoio portampolle (scheda 20000014), alla palmatoria (scheda 20000007), alla legatura di libro liturgico (scheda 20000012) ed al leggio (scheda 20 000010), il campanello fa parte del servizio in argento di proprietà dell' arcivescovo di Pisa Ferdinando Capponi (1835-1903): purtroppo la totale mancanza di notizie documentate impedisce di far luce sul modo in cui questi arredi sono stati acquisiti dall'Opera. Le differenze stilistiche riscontrabili tra i vari oggetti dimostrano che questi non costituiscono un gruppo omogeneo, ma sono stati eseguiti da orafi diversi. Tuttavia, le ampolline, il vassoio portampolle e il campanello, presentando lo stesso repertorio decorativo, devono essere usciti dalla medesima bottega. Il sistema decorativo in stile chiaramente neorinascimentale si basa sulla ripetizione su ciascun oggetto di alcuni motivi topici, quali le baccellature, le cartelle ovali includenti Evangelisti e Santi oppure l'uva ed il grano, simboli del l'Eucarestia, le foglie d'acanto e, soprattutto, i mazzi di fiori e di frutti pendenti legati da nastro. Questi ultimi costituiscono una delle soluzioni decorative più diffuse a Firenze nella seconda metà del Cinquecento ed ancora nei primi decenni del Seicento. Al gusto in voga in quegli anni rimanda anche il modo in cui è organizzata la decorazione, che, pur essendo fitta, risulta ordinata e disposta razionalmente. Il plasticismo raggiunge il culmine nell'angioletto con le mani giunte in preghiera a tutto tondo collocato alla sommità del manico del campanello. La presenza su questi oggetti di motivi analoghi a quelli sbalzati sulla palmatoria Capponi, come le baccellature, le foglie d'acanto, le ghirlande di fiori, induce ad ipotizzare anche per il campanello, come per le ampolle e per il vassoio, un 'origine fiorentina databile sul finire del XIX secolo. D'altra parte non stupirebbe il fatto che l'arcivescovo Capponi acquistasse le proprie suppellettili ad uso liturgico nelle botteghe orafe della sua città natale
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà persona giuridica senza scopo di lucro
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900665738
- NUMERO D'INVENTARIO 2014OPAOA00665738
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
- DATA DI COMPILAZIONE 2003
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2007
2014
- STEMMI sulla gola - religioso - Stemma - Capponi - Scudo trinciato sormontato da un galero a tre ordini di nappe
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0