Madonna delle Grazie. Madonna con Bambino e Santi
dipinto,
ante 1538 - ante 1538
Sogliani Giovanni Antonio (1492/ 1544)
1492/ 1544
Dipinto di forma rettangolare raffigurante la Madonna in trono con Bambino affiancata da S. Giovannino e un putto. Ai piedi del trono S. Girolamo, S. Francesco e S. Matteo
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Andrea D'agnolo Detto Andrea Del Sarto (1486/ 1531)
Sogliani Giovanni Antonio (1492/ 1544)
- LOCALIZZAZIONE Pisa (PI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La questione relativa all'ideazione ed esecuzione dell'opera è compendiata dal Vasari ([1568] 1966-1987, IV, p. 444) secondo il quale, poiché il Sogliani "si era acquistato molta grazia fra i Pisani, gli fu, dopo la morte di Andrea del Sarto, data a finire una tavola per la Compagnia di S. Francesco che il detto Andrea lasciò abbozzata"; già conservata "nella detta Compagnia in sulla piazza di S. Francesco", dopo la soppressione della chiesa, nel 1785, fu trasportata, per volontà del granduca Pietro Leopoldo, in Duomo (come informa DA MORRONA 1787, I, p. 96). I caratteri sarteschi del dipinto sono evidenti: il gruppo centrale della "Vergine col Bambino" è ripreso, in controparte, dalla distrutta "Pala di Sarzana" (già Berlino, Kaiser Friedrich Museum); posto su un alto basamento, appare inserito, come in quella, entro un'ampia membratura architettonica, qui aperta su una veduta di paese strettamente affine al fondale della "S. Agnese" (1439). Ancora tipicamente sartesco è il modo di porre sul primo piano un personaggio, nel caso "S. Girolamo", con le spalle rivolte all'osservatore, così da chiudere la composizione, che ne acquista in monumentalità, entro l'ampio cerchio costituito dalle figure disposte attomo alla "Vergine". D'altra parte, "la sduttita stesura pittorica [ ...] riscontrabile su tutta la superficie della tavola" (MONTI 1965, p. 183, nota 195) rinvia inequivocabilmente al Sogliani. Sono tipiche del pittore la resa dello sfumato, scurito e denso, la qualità insistita della descrizione, nel volto del "S. Girolamo" in particolare, la marcatura dei contorni che isola le figure con risultato persino opposto rispetto agli effetti di diffusione pulviscolare della luce tipici del Sarto. La distanza tra i due appare evidente una volta che si confronti il paesaggio sullo sfondo con l'altro, omologo, nella "S. Agnese". La resa corretta e quasi anonima delle architetture, ancorate a un supporto grafico che ne definisce le forme, com'è nell'esemplare del Sogliani, contrasta rispetto al "tessersi della grafia in falde luminose" (Monti 1965, p. 106) che, nell'altro, simula la presenza degli edifici, variamente esposti alla luce, ma come intravisti in lontananza per lo spessore dell'atmosfera. Varie sono state, nel corso dei secoli, le posizioni circa il grado di autografia dell'opera. Il da Morrona, favorevole a estendere l'intervento del Sarto, riferiva al Sogliani "la figura del S. Francesco, ben condotta nella testa, nelle mani, e nei piedi, ma priva di agilità" e non bene definita nella "posizione" (1787, p. 96). Secondo il Cavalcaselle (1864-1866, III, p. 515) invece, Andrea avrebbe eseguito un cartone preparatorio al quale il Sogliani si sarebbe attenuto, apportandovi limitate variazioni "in the kneeling St. Jerome [...], who is colossal and heavy". Papini (1912, p. 126) invece riferì a quest'ultimo l'intera esecuzione del dipinto. Mentre a Freedberg (1963, Il, p. 199) l'idea originale di Andrea pare sia stata "brutalized and denaturated in this transcription", Shearman, al quale si deve un consuntivo sulla questione, considera il Sarto "responsible for the present surface in the upper parts" (1965, Il, p. 284)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900665623
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
- ENTE SCHEDATORE Opera Primaziale Pisana
- DATA DI COMPILAZIONE 1995
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2007
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0