Madonna con Bambino e San Giovannino

dipinto, ca 1522 - ca 1528

DIPINTO su tavola con traversa orizzontale al centro. CORNICE intagliata e dorata; XIX sec

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a tempera
  • MISURE Altezza: 80 cm
    Larghezza: 62 cm
  • ATTRIBUZIONI Andrea D'agnolo Detto Andrea Del Sarto (1486/ 1531): pittore
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Del Sarto Andrea Copia Da
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Sabauda
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Reale, Manica Nuova
  • INDIRIZZO via XX Settembre, 86, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto fu donato dai Marchesi Tancredi e Giulia Falletti di Barolo, nel 1864 alla Regia Pinacoteca di Torino, dove risulta esposto nel 1884 nella quinta sala, dedicata alla pittura italiana dei secoli XIV, XV, XVI, nel 1899 e nel 1909 nella sesta sala, dedicata alla pittura toscana dei secoli XIV, XV, XVI. Considerato copia di Andrea del Sarto dal Pacchioni (1932), il dipinto è ritenuto dalla Gabrielli (1971, con bibliografia) una derivazione autografa dalla 'Madonna della Scala' oggi presso il Museo del Prado di Madrid (inv. 314), compiuta da Andrea verso il 1522 per Lorenzo Jacopi e ricordata da Vasari (Gabrielli, 1971, p. 223). In particolare il Bambino presenta evidenti analogie con quello della tavola madrilena e con la replica di dimensioni ridotte - ancora riferibile ad Andrea - a Raleigh (North Carolina Museum of Art, inv. n. 52.9.167). Proprio in quest'ultima opera, Gesù si sporge maggiormente in avanti come nella composizione torinese, anche se le gambe assumono la posa riscontrabile nel quadro spagnolo e nel disegno degli Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi n. 291 F. Altro elemento comune dei dipinti di Torino e Raleigh è il San Giovannino sulla destra di spalle, che porge a Gesù la croce quale prefigurazione del sacrificio di Cristo, osservata con silente consapevolezza da Maria. La stessa croce presenta uno scorcio insitito che porta ad accostarla a quella del 'San Giovanni Battista' compiuto verso il 1523 per l'anticamera Benintendi (Firenze, Galleria Palatina, inv. 1912 n. 272). Altresì la figura della Madonna - monumentale ed eroica proprio nello spirito del Battista Benintendi - richiama il perduto affresco per Porta Pinti (ricordato da varie repliche e disegni), la 'Madonna del sacco' affrescata nel 1525 nel chiostro dei morti della Santissima Annunziata e ancora la 'Pala di Gambassi' (Galleria Palatina, inv. 1912 n. 307), variamente datata fra il 1524 e il 1528. Lo stile del dipinto della Sabauda, da ritenersi autografo in ragione della sua alta qualità, conferma la datazione intorno alla metà del terzo decennio, per le forme ampie di un imponenza di ascendenza michelangiolesca, una luminosità contrastata, la policromia smagliante, i panneggi scheggiati
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100350936
  • NUMERO D'INVENTARIO 257
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali-Galleria Sabauda
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2012
  • ISCRIZIONI frontale, cornice, lato inferiore - DONO PROVENIENTE DALLA SUCCESSIONE / DEI MARCHESI TANCREDI E GIULIA COLBERT / CONIUGI FALLETTI DI BAROLO 1864 - capitale -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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