cintola, frammento - bottega italiana (fine sec. XIII, sec. XVII)

cintola, 1600 - 1699

Resti della cosiddetta "Cintola del Duomo" sono costituiti da una lunga striscia di tessuto damascato di colore rosso al quale sono appuntate dodici croci pisane in metallo dorato alternate a gemme in castone, tre placchette trilobate con smalti traslucidi e cinque placchette figurate di argento dorato su fondo smaltato

  • OGGETTO cintola
  • MATERIA E TECNICA cotone/ tessuto/ effetto damascato
    metallo/ doratura
    argento/ doratura
    SMALTO
    gemma/ incastonatura
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Andrea Di Jacopo D'ognabene
  • LOCALIZZAZIONE Museo dell'Opera del Duomo
  • INDIRIZZO Piazza del Duomo, Pisa (PI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Placchette tradizionalmente riferite alla cosiddetta "cintola del Duomo", la lunga striscia di stoffa con la quel veniva cinta la Cattedrale pisana in occasione dell' Assunzione della Vergine. Le posizioni sulla paternità di queste formelle e sul loro inquadramento cronologico si sono da sempre concentrate su poche ipotesi che oscillano dall'attribuzione ad una manifattura italiano all'identificazione, su base stilistiche, del nome di Andrea di Jacopo di Ognabene. Già in uno degli antichi cataloghi del museo civico le placchette venivano ascritte ad una manifattura pisana del XIV secolo (Bellini Pietri 1906), ma il catalogo della mostra del 1953 propendeva per attribuirle alla scuola di Nicola Pisano (Mostra d'arte sacra antica 1953), seguendo l'opinione di Pietro Toesca (Toesca 1946). Ragghianti si preoccupa di rinvenire dei legami tra l'autore delle placchette pisane e quello di alcune parti dell'Altare di San Jacopo a Pistoia (Ragghianti 1954, Ragghianti 1955), avanzando solo dubitativamente il nome di Andrea di Jacopo d'Ognabene; viene seguito in questo da Belli Barsali, curatrice della voce biografica di Andrea di Jacopo d'Ognabene (Dizionario biografico 1961). I curatori della mostra del 1963 (Mostra iconografica 1963) distinguono la datazione indicando il XIV secolo per le placchette polilobate con smalti trasparenti su fondo verde, il XVII per il damasco, le croci pisane ed i castoni; per l'inquadramento dell'autore delle placchette propongono un anonimo orafo della fine del XIII secolo vicino a Nicola Pisano, capace comunque di assumere istanze goticheggianti più prossime a Giovanni Pisano nella formella con la decollazione di San Paolo. I curatori dell'esposizione di Parigi del 1968 (L'Europe gothique XII et XIV siecles, 1968) tornano ad appoggiarsi alle opinioni già citate di Toesca, mentre Gauthier (Gauthier 1972) individua l'ambivalente riferimento ai modi di Nicola e Giovanni, data l'opera al nono decennio del XIII secolo e propone di interpretare il linguaggio figurativo dell'autore delle placchette alla luce dell'esperienza di Nicola di Verdun nei forti e densi volumi delle figure in rilievo. Baracchini (Baracchini 1986) si ricollega fermamente all'ipotesi di Ragghianti ed all'interpretazione di Gauthier sui rapporti con Nicola di Verdun, propone una datazione a cavallo tra il XIII ed il XIV secolo ma dubita che le placchette appartenessero alla cintola, proponendo una loro appartenenza al fregio decorativo dell'altare maggiore. Lucchesi riprende la datazione tra i due secoli (Lucchesi 1993); così anche Cantelli (Cantelli 1996)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà persona giuridica senza scopo di lucro
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900665501-0
  • NUMERO D'INVENTARIO 2014OPAOA00665501_00
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
  • DATA DI COMPILAZIONE 2003
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
    2014
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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