San Francesco abbraccia un lebbroso

lunetta, post 1370 - ante 1390
Nelli Pietro (attribuito)
1345 ca./ 1419

La lunetta presenta lungo il profilo centinato una cornice dipinta con corolle di fiori stilizzate alternate ad elementi geometrici

  • OGGETTO lunetta
  • MATERIA E TECNICA intonaco staccato/ pittura a fresco/ applicazione su masonite
  • MISURE Altezza: 159 cm
    Larghezza: 433 cm
  • ATTRIBUZIONI Nelli Pietro (attribuito)
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Del Biondo Giovanni
    Scuola Di Andrea Orcagna
  • LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Per quanto le cadute pittoriche ostacolino la lettura dell'opera, la scena pare rappresentare l'episodio in cui Francesco, giovane cavaliere non ancora convertitosi alla vita religiosa, incontrò un lebbroso e dopo avergli fatto l'elemosina lo abbracciò con tenerezza. La figura del lebbroso è riconoscibile perché reca al polso destro un campanello (che doveva suonare per avvertire del proprio passaggio) e tiene stretto nella mano sinistra un bastone (con cui indicare gli oggetti senza toccarli). La figura maschile dietro il cavallo potrebbe essere, invece, uno scudiero che accompagnava il giovane Francesco. La lunetta, così come le altre conservate nello stesso deposito e quelle accolte, invece, a Villa Corsini (cfr. 09/00742427- 29), proviene dal primo chiostro di S. Croce, affrescato con "Storie francescane". Benché non esista un'approfondita bibliografia sulle lunette, essendosi la critica soffermata prevalentemente su affreschi da tempo musealizzati (come "La prima venuta dei Frati Minori a Firenze" e la serie di tondi con "Santi"), è plausibile - sulla base dei parziali confronti stilistici che le lacune pittoriche consentono - ricondurre l'intero ciclo (pur nell'eventuale presenza di aiuti) ad un'unica paternità artistica. Le attribuzioni suggerite orbitano intorno alla scuola fiorentina di Andrea Orcagna (cfr. Baldini, 1957; Becherucci, 1983, p. 166) o alla figura di Giovanni del Biondo (v. Baldini 1957, pp.52-53; Becherucci 1983, p. 167). Tartuferi (2001 e "Oratorio..."), invece, ha proposto il nome di Pietro Nelli, artista documentato dal 1374 al 1419, le cui opere si trovano sia in chiese fiorentine che in quelle dei dintorni (Impruneta, Bagno a Ripoli, Antella). Il Nelli ebbe, in particolare, un "rapporto stretto e non transitorio" ("Oratorio..." p. 91) con i francescani di S. Croce, per i quali eseguì anche altre opere, da solo o in collaborazione con altri pittori. L'esecuzione del ciclo di affreschi pare inserirsi nell'ultimo quarto del Trecento: parte della critica la colloca all'interno dell'ottavo decennio del secolo XIV, mentre recentemente è stato proposto di datarla piuttosto allo scorcio del penultimo decennio, sulla base di confronti stilistici con opere coeve del Nelli che, a questa data, era peraltro un pittore maggiormente esperto ed affermato, tanto da ricevere una commissione prestigiosa come quella degli affreschi del chiostro di S. Croce ("Oratorio...", pp. 176-177)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA detenzione persona giuridica senza scopo di lucro
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900655645
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Le Gallerie degli Uffizi
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 2010
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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