Empio
miniatura,
ca 1450 - ca 1450
Giovanni Da Fiesole Detto Beato Angelico (1395-1400/ 1455)
1395-1400/ 1455
Iniziale fogliata piccola con figura e caudata D(ixit insipiens). Corpo della lettera azzurro dal quale escono alcune foglie e una breve coda fitomorfa; fondo azzurro con una figura maschile purtroppo rovinata da alcune cadute di colore. Il giovane uomo tiene nella mano sinistra un falco legato con una cordicella bianca, con la destra punta il dito verso l'alto; lo sguardo è rivolto verso l'uccello, i capelli sono corti e castani. Egli indossa una bella pellanda verde con le maniche a gozzo, lo scollo con una bordura dorata e le maniche bordate di rosso, in vita è stretta da una cintura di cuoio con file di piccole borchie
- OGGETTO miniatura
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MISURE
Altezza: 53 mm
Larghezza: 55 mm
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ATTRIBUZIONI
Giovanni Da Fiesole Detto Beato Angelico (1395-1400/ 1455)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo di S. Marco
- LOCALIZZAZIONE Convento di S. Marco
- INDIRIZZO P.zza S. Marco 3, Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE I due Salteri 530 e 531, realizzati per il Convento di San Marco probabilmente intorno agli anni cinquanta del XV secolo, si possono considerare 'gemelli' poiché contengono le stesse miniature. Sebbene la maggior parte degli studi ad essi riferibili sia piuttosto recente (Bellosi 1990, pp. 98-101; Boskovits 1995, pp. 33-68; Scudieri 2003, p. 166; boskovits 2008, pp. 109-110), erano già noti alla critica ottocentesca che vi ha fin da subito riconosciuto la mano dell'Angelico. Una loro prima attribuzione si deve a Vincenzo Marchese che li riteneva opere di Fra Benedetto dal Mugello ma il primo a ricondurli alla mano di un giovane Angelico fu Max Wingenroth (Beiträge zur Angelico-Forschung, in 'Repertorium für Kunstwissenschaft', 21, 5, 1898, pp. 335-345, 427-438). Trovarono poi il loro pieno riconoscimento in tempi recenti in occasione della mostra 'Pittura di luce. Giovanni di Francesco e l'arte fiorentina di metà Quattrocento', quando sono stati ricondotti da Luciano Bellosi (1990) alla mano di un Angelico ormai alle ultime fasi del suo operato. I due Salteri sono infatti confrontabili con l'Armadio degli Argenti, dove numerose figure di santi sono dipinte con la stessa delicatezza delle carni e dei panneggi del David orante a c. 70v o del David musicante a c. 135v. Nella realizzazione dei due codici, e in particolare del 530, sembra comunque intervenire anche un collaboratore, presenza supportata anche dal confronto con alcuni disegni conservati al Gabinetto di Disegni e Stampe degli Uffizi ritenuti opera di bottega, tra i quali è un San Giovanni evangelista (Inv. 98 E) le cui delicate fattezze e i morbidi panneggi delle vesti ricordano quelli del David musicante a c. 172v
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900646177-2.4
- NUMERO D'INVENTARIO S. Marco e Cenacoli 530
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Museo di San Marco - Firenze
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
- DATA DI COMPILAZIONE 2009
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0