miniatura, insieme di Giovanni da Fiesole detto Beato Angelico (metà sec. XV)

miniatura, ca 1450 - ca 1450

Il codice è formato da cc. I (cart.) + 300 + I' (cart.) suddivise in 30 fascicoli alcuni con richiami: quaterno (XIV), quinterno (II, III, V, VI, VIII-XIII, XV-XXX), sesterno (I, IV, VII); scrittura Testualis su 1 colonna con 21 righe di testo e carte con 7 tetragrammi rossi e 7 righe di testo. Numerazione assente nella maggior parte delle carte, sono numerate ogni 5 carte con grafia recente a matita nell'angolo superiore del margine esterno. L'impianto decorativo è costituito da: 3436 iniziali rubricate piccole, 164 iniziali filigranate fesse medie, 221 iniziali filigranate piccole, 1 iniziale fogliata piccola con figura e caudata, 4 iniziali fogliate medie con figure, 1 iniziale fogliata media con figura e caudata, 1 iniziale fogliata media con storia, 1 iniziale fogliata grande con figure e caudata. Legatura sostituita nel XIX secolo con piatti in legno parzialmente ricoperti di cuoio marrone decorato sul dorso con cornici dorate ad impressione, 7 nervi sul dorso

  • OGGETTO miniatura
  • MATERIA E TECNICA pergamena/ pittura a tempera
    pergamena/ miniatura
    gesso/ doratura
    pergamena/ inchiostro
  • MISURE Altezza: 388 mm
    Larghezza: 268 mm
  • ATTRIBUZIONI Giovanni Da Fiesole Detto Beato Angelico (1395-1400/ 1455)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo di S. Marco
  • LOCALIZZAZIONE Convento di S. Marco
  • INDIRIZZO P.zza S. Marco, 3, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE I due Salteri 530 e 531, realizzati per il Convento di San Marco probabilmente intorno agli anni cinquanta del XV secolo, si possono considerare 'gemelli' poiché contengono le stesse miniature. Sebbene la maggior parte degli studi ad essi riferibili sia piuttosto recente (Bellosi 1990, pp. 98-101; Boskovits 1995, pp. 33-68; Scudieri 2003, p. 166; boskovits 2008, pp. 109-110), erano già noti alla critica ottocentesca che vi ha fin da subito riconosciuto la mano dell'Angelico. Una loro prima attribuzione si deve a Vincenzo Marchese che li riteneva opere di Fra Benedetto dal Mugello ma il primo a ricondurli alla mano di un giovane Angelico fu Max Wingenroth (Beiträge zur Angelico-Forschung, in 'Repertorium für Kunstwissenschaft', 21, 5, 1898, pp. 335-345, 427-438). Trovarono poi il loro pieno riconoscimento in tempi recenti in occasione della mostra 'Pittura di luce. Giovanni di Francesco e l'arte fiorentina di metà Quattrocento', quando sono stati ricondotti da Luciano Bellosi (1990) alla mano di un Angelico ormai alle ultime fasi del suo operato. I due Salteri sono infatti confrontabili con l'Armadio degli Argenti, dove numerose figure di santi sono dipinte con la stessa delicatezza delle carni e dei panneggi del David orante a c. 70v o del David musicante a c. 135v. Nella realizzazione dei due codici, e in particolare del 530, sembra comunque intervenire anche un collaboratore, presenza supportata anche dal confronto con alcuni disegni conservati al Gabinetto di Disegni e Stampe degli Uffizi ritenuti opera di bottega, tra i quali è un San Giovanni evangelista (Inv. 98 E) le cui delicate fattezze e i morbidi panneggi delle vesti ricordano quelli del David musicante a c. 172v
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900646177-0
  • NUMERO D'INVENTARIO S. Marco e Cenacoli 530
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 2009
  • ISCRIZIONI legatura, dorso - Psalterium cum antiphona hymnus et versus iuxta rituale sanctus ordini praedicatorum II/ 799 - lettere capitali - a impressione - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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