Madonna

statuetta, 1756 - 1756

La Madonna è raffigurata orante con una tunica succinta; con la mano sinistra trattiene un ampio manto, e il manto presenta un'elaborata decorazione a steli ondulati verticali raffiguranti stelle, peone, tulipani, gigli e rose

  • OGGETTO statuetta
  • MATERIA E TECNICA argento/ saldatura
    argento/ sbalzo/ cesellatura
  • MISURE Profondità: 10 cm
    Altezza: 33 cm
    Larghezza: 21 cm
  • ATTRIBUZIONI Nuti Ottavio (notizie 1733-1783): esecutore
  • LOCALIZZAZIONE Museo della Cattedrale
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La muta per l’altare del Volto Santo si componeva di: un gradino in legno con rivestimento in argento della parte frontale; un gruppo di 3 statuette in argento sbalzato e in particolare la statua del Volto Santo, la Madonna e un San Giovanni (ora perduto); 6 candelieri più grandi; 4 candelieri più piccoli e 3 carteglorie. I vari elementi sono ad oggi collocati nei locali annessi alla cattedrale e nel Museo della Cattedrale, dove si trovano soltanto la statua della Madonna e la cartagloria. La muta si compone di elementi che appartengono ad epoche diverse: se la statua della Madonna e lo stesso gradino possono essere ricondotti al 1756 (iscrizione sulla Madonna), i restanti elementi devono essere invece ricondotti al 1835 circa. Questa data è infatti riportata sui due cicli di candelieri, insieme al marchio GLP su due righe; la stesso marchio troviamo anche sulle carteglorie. Esse furono realizzate contestualmente da un ignoto artista lucchese. La datazione e la paternità della statua della Madonna sono incontrovertibili per la presenza dei tre punzoni che identificano l'opera come realizzata dall'orafo lucchese Ottavio Nuti nel 1756. Essi costituiscono un buon riferimento cronologico anche per il gradino. Tuttavia, se quest'ultimo presenta i motivi decorativi tipici dell'oreficeria settecentesca, la statuetta, non solo nell'impostazione, ma anche nella definizione del manto appare connotata da una precisa volontà arcaizzante, infatti le peonie, i tulipani, i gigli e le rose appartengono al repertorio del Barocco floreale fiammingo. Molto evidente è il contrasto tra la parte anteriore della statuetta, caratterizzata da una elaborata decorazione a steli ondulati verticali sui quali si aprono stelle, peonie, tulipani, gigli e rose, e la parte posteriore, caratterizzata invece da una decorazione alla fiamminga, piuttosto lontana dallo stile dell’epoca, che suggerisce una precsa volontà arcaizzante. La statuetta è la prima opera di Ottavio Nuti
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900592331
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Lucca e Massa Carrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Lucca e Massa Carrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2004
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2004
    2006
    2012
  • ISCRIZIONI orlo del manto, verso - F. Dom.o Rossi per devozione - 1756 - Ottavio Nuti - a incisione - italiano
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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